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Accoglie sempre più consensi la protesta degli studenti contro le distanze ravvicinate sui pullman per i diversi istituti di Cagliari. Il sovraffollamento dei mezzi nel tragitto casa-scuola ha scatenato la paura dei ragazzi e delle famiglie legata alle praticamente assenti normative per il contenimento dei contagi da Covid.
Questa mattina il liceo classico Siotto ha continuato lo sciopero, seppure in maniera meno massiccia rispetto a ieri, con otto classi che hanno disertato le lezioni. Una protesta più massiccia ha interessato invece oggi l'istituto Nautico: è entrata solo qualche classe, gli altri studenti sono rimasti fuori. Al fine di far sentire la propria voce, in questi giorni molte scuole stanno eleggendo i propri rappresentanti, e presto dovrebbe crearsi un coordinamento di istituti per una strategia comune.
"Nei giorni scorsi - spiega un 18enne studente del Nautico - abbiamo protestato. Ma oggi l'adesione è stata quasi totale. Ci sembra assurdo dover salire sui bus che non consentono di mantenere la distanza per evitare il contagio. Le linee 30 e 31, ma anche il PQ e il PF (quelle che collegano il capoluogo e l'hinterland, ndr), sono sempre superaffollate soprattutto quando dobbiamo entrare a scuola".
"Abbiamo parlato già con il preside, e abbiamo chiesto maggiore tolleranza sui ritardi o di istituzionalizzare uno scaglionamento che ci consenta di prendere pullman meno pieni - racconta il ragazzo -. Oppure un ritorno alla didattica a distanza, ma solo per le lezioni teoriche: per quelle più pratiche riteniamo importante fare lezione in presenza".
La protesta degli studenti sta esplodendo ora ma il problema legato ai trasporti era già stato segnalato più volte la scorsa estate al tavolo regionale della scuola. Diversi dirigenti scolastici, anche in attesa di un piano trasporti, avevano rinviato l'avvio dei corsi di recupero.