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"Stop Rwm" recita il maxi striscione presente a Cagliari durante una manifestazione di protesta, questa mattina, in piazzetta Mundula (presidio spostato da piazza Palazzo per lavori in corso) a Castello. Esposti anche cartelli con i messaggi: "Ripudiamo la guerra e chi la sostiene" e "Vivere liberi dalla necessità di fabbricare armi".
"La sentenza del Consiglio di Stato è da rispettare: i nuovi impianti della fabbrica di bombe Rwm - quelli relativi all'ampliamento contestato - non devono aprire". È il messaggio diretto alla Prefettura di Cagliari da parte degli antimilitaristi e ambientalisti.
"Il Consiglio di Stato - spiega all'ANSA Salvatore Drago, uno dei promotori del presidio - è stato molto preciso, ma ora si parla di valutazione di impatto ambientale ex post. Per questo chiediamo anche alla Prefettura che sia rispettata la sentenza".
In piazza anche Graziano Bullegas, di Italia Nostra: "Non accettiamo nessun tipo di sanatoria". Ma ci sono anche altre contestazioni: "II piano di emergenza per le aree esterne tuttora in vigore era stato scritto per una produzione prevalente di esplosivi per uso civile (cave e miniere) che è cessata completamente più di dieci anni fa – si legge in un volantino - Il mese scorso la prefettura di Cagliari ha presentato la proposta per adeguare finalmente il piano di sicurezza: la proposta è però inaccettabile. Prima di tutto perché include e riguarda anche gli impianti che non possono e non devono entrare in produzione. E poi esclude invece le unità produttive distaccate, nell'area artigianale del paese di Musei e nella zona industriale Sa Stoia prossima all'abitato di Iglesias, che si trovano a breve distanza dalle abitazioni, dalla strada statale 130, dalla ferrovia". Il suggerimento degli antimilitaristi: "La proposta deve essere ritirata - incalzano - e il piano di sicurezza va sottoposto a un vero confronto pubblico alla presenza della popolazione".