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Aumenta la pressione sugli ospedali sardi e i parametri su terapie intensive e reparti ordinari spingono l'Isola sempre più verso la zona gialla. Ad oggi in Sardegna sono 225 su 1.602 i posti letto occupati da pazienti positivi nei reparti di area medica, mentre sono 24 su 204 quelli in terapia intensiva, con la possibilità, però, di attivarne ulteriori 16. L'attenzione al momento è dunque tutta sui posti letto in area non critica: sono già stati attivati nuovi reparti Covid nei due ospedali dedicati di Cagliari (Binaghi e SS.Trinità), e se dovessero servire è pronto per la riconversione anche quello di Chirurgia, sempre al Santissima Trinità.
Nel frattempo, però, "c'è anche da decongestionare i pronto soccorso in affanno", spiega il consigliere regionale M5s Michele Ciusa, "visto che solo due su quattro risultano aperti nell'area del capoluogo sardo - all'ospedale Brotzu e al Policlinico di Monserrato - a causa della persistenza della pandemia". "Ieri, Agnese Foddis, il Commissario straordinario dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, ha chiesto ai cittadini di evitare di recarsi al Pronto Soccorso in caso di patologie facilmente trattabili dai medici di base e dalle guardie mediche", svela.
"Un appello lanciato alla luce del grande afflusso di utenti nei Pronto soccorso cittadini - prosegue - in queste calde giornate di fine agosto in cui gli ospedali cagliaritani sono più che in affanno: lunghe file di ambulanze in attesa nei piazzali stanno mostrando ancora una volta la mala organizzazione della nostra Sanità".
"Alle porte di settembre - conclude Ciusa - a Cagliari sono ancora aperti soltanto due Pronto Soccorso su quattro Ci troviamo in una situazione intollerabile, considerato che il terzo Pronto Soccorso cagliaritano, quello dell'Ospedale Marino di Cagliari, avrebbe dovuto riaprire il 4 giugno scorso".