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Mulinu Becciu, ore 8:15 del 25 agosto 2019. Il giovane Mattia Ennas, di soli 18 anni, venne trovato ai piedi di un palazzo dopo essere precipitato nel vuoto. In un primo momento si era pensato al suicidio, ma genitori e amici non avevano mai creduto a questa ipotesi. In seguito alla richiesta di ulteriori indagini avanzata dall'avvocato Gianfranco Piscitelli, la procura cagliaritana aprì un fascicolo per omicidio a carico di ignoti con riesumazione della salma, oggi ancora in corso.
Nel giorno del terzo anniversario il legale Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna, ricorda il ragazzo e spiega: "Tranne i primi militari intervenuti in modo superficiale e frettoloso, nessuno ha mai creduto al suicidio di Mattia. Sono tre lunghi anni che ci battiamo con mamma Ornella e papà Valerio per cercare di ottenere Verità e Giustizia. Sul caso ho fatto intervenire consulenti del calibro di Chantal Milani e Roberta Bruzzone e tutti hanno escluso il suicidio”.
“La dott.ssa Bruzzone, nota Criminologia e psicologa forense – continua l’avvocato - ha eseguito e redatto una autopsia psicologica che ha escluso il suicidio. Le indagini della Procura, dopo la riqualificazione giuridica dell'evento, sono state e sono tuttora svolte con il massino impegno e la massima professionalità senza sosta, senza limiti di orario e ferie. Per questo a loro va tutta la nostra ammirazione".
Il legale sottolinea anche: "C'è tanta omertà e la mamma di Mattia, solo per aver riferito ciò che aveva saputo sul luogo di lavoro agli inquirenti, ha subito aggressioni, minacce ed è stata costretta a licenziarmi e cambiare lavoro. Ma noi non ci arrendiamo, Mattia aveva tanta voglia di vivere, vogliamo Giustizia e Verità per la sua morte, frutto di mani assassine che circolano ancora tra noi, coperte da complice omertà".