Sono 300 le persone accusate di aver percepito indebitamente dal 2019 il Reddito di cittadinanza. Hanno ricevuto complessivamente oltre 8 milioni di euro grazie alla presentazione di false autocertificazioni.

Le indagini della Squadra Mobile di Cagliari sono iniziate circa otto mesi fa, quando l’Ufficio Immigrazione della Questura, nel valutare le domande di coloro che chiedevano il permesso di soggiorno nel nostro Paese, ha scoperto che molti risultavano percettori del Reddito di Cittadinanza.

Si tratta quindi di cittadini stranieri (provengono dal nord Africa, dall’Africa sub-sahariana, dal sud America e dai Paesi balcanici) che hanno dichiarato falsamente di avere i requisiti per ottenere il beneficio e, tramite i C.A.F. o le Poste Italiane, hanno trasmesso all’INPS la relativa domanda.

Ma come sono riusciti a ottenere il sussidio? L’indagine, portata avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Cagliari, guidata dal dirigente Fabrizio Mustaro, è tutta basata sui mancati controlli incrociati prima dell'erogazione dell'aiuto. Secondo quanto appreso, gli stranieri appena arrivati in Italia - molti tramite imbarcazioni di fortuna nella tratta Algeria-Sardegna - si presentavano, il più delle volte, prima ai Caf per presentare domanda per il reddito di cittadinanza e solo dopo all'ufficio immigrazione per richiedere il permesso di soggiorno.

"La domanda, infatti, è basata su un'autocertificazione e sia il Caf che l'Inps, che riceve l'istanza - spiega all'ANSA Mustaro - non hanno la possibilità di verificare che i potenziali beneficiari abbiano i requisiti autocertificati. Per questo il nostro lavoro, durato 8 mesi, è stato immenso e su una quantità di documenti abnormi che hanno impegnato gli agenti per tanto tempo".

A maggio c'era stata la prima tranche di denunce - 140 persone finite nel mirino della Polizia - ora gli altri 300 e le verifiche su ulteriori 200. Ma sembra solo la punta di un iceberg.

Tra i casi particolari emersi durante questi mesi di indagini approfondite sulla documentazione figurano migranti sbarcati nell'Isola che hanno richiesto il reddito di cittadinanza e sono rientranti nel proprio Paese continuando a ricevere il beneficio, ma manche alcuni discendenti di italiani emigrati nel Sud America che hanno richiesto e ottenuto la cittadinanza Italia e subito hanno presentato istanza per ottenere il reddito e poi sono tornati a casa dall'altra parte dell'Oceano senza possedere un requisito fondamentale: la residenza. E proprio in casi come questi vi è un duplice rischio: sarà infatti difficile notificare loro il decreto penale oltre a non poter recuperare quanto percepito illecitamente, perché o sono irreperibili o sono nullatenenti. O ancora gli accordi bilaterali internazionali magari non prevedono la procedibilità dell'azione penale.