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Monta a Cagliari la polemica su un eventuale Truzzu bis. Il fronte di opposizione si dice più compatto che mai e, dopo il flashmob organizzato una settimana fa sul lungomare di Sant’Elia, porta avanti la campagna di dissenso sui social, evidenziando le falle che, secondo il centrosinistra, sono maggiormente evidenti a due anni e mezzo dall’inizio del mandato di Paolo Truzzu come sindaco. Dissapori maturati gradualmente, mai nascosti, e palesati in maniera evidente nelle ultime settimane; una situazione divenuta ancora più spinosa per via di una sorta di “incomunicabilità”, che, affermano i capigruppo di opposizione, è resa tale dalla poca collaborazione del primo cittadino. “I tanti pezzi di città che abbiamo deciso di esporre in foto durante il flash mob – racconta a Sardegna Live il capogruppo del Pd, Fabrizio Marcello – non sono quelli che abbiamo lasciato al centrodestra all’inizio del mandato Truzzu”. Nel mirino il decoro urbano e, nel dettaglio, la gestione rifiuti, poi i lavori pubblici e i mercati civici “abbandonati”, la mobilità, la sicurezza e il disagio giovanile, le scuole. “Non ci siamo limitati a esporre le problematiche – afferma Marcello –, ma siamo stati anche molto propositivi, e su ogni campo abbiamo cercato di aiutare il sindaco”.
FINANZIAMENTI. “Paolo esci dalle stanze e vieni in mezzo alla città”, è l’appello del centrosinistra. “Truzzu – racconta il consigliere Pd – ogni volta fa promesse che non è in grado di mantenere, perché non ha una squadra compatta e il consiglio è fragilissimo. Ogni quartiere della città presenta problematiche delicate: Marina, ad esempio, soffre tanto del disagio giovanile e del tema della sicurezza. Ci sono tantissimi soldi da investire per la città, anche grazie al Pnrr, e vogliamo che vengano utilizzati perché Cagliari possa riprendersi”. Dal canto suo il centrosinistra, ribadisce Marcello, “sta cercando di facilitare il lavoro del primo cittadino”. “Stiamo cercando di consigliarlo con mozioni, interrogazioni e sollecitazioni in aula per smuoverlo da questo suo immobilismo”. E snocciola alcuni dati: “Nel 2018 il Comune di Cagliari aveva circa 8 milioni di avanzo, nel 2019 ne aveva 17, mentre nel 2020 ne sono avanzati ben 43. Questi ‘gruzzoletti’ rappresentano i soldi rimandati agli anni successivi perché l’amministrazione non è stata in grado di spenderli. Si tratta di opere pubbliche non realizzate, come successo ad esempio per viale Sant’Avendrace, il ponte ciclopedonale o tutti i corridoi ciclabili. Truzzu ha avuto in mano i soldi e non è stato in grado di muovere la macchina amministrativa”.
RIFIUTI. Fra le questioni maggiormente discusse quella sui rifiuti: “Truzzu ha detto che sui rifiuti Cagliari è riuscita ad arrivare al 73%, ma questo è stato possibile grazie al sistema di raccolta differenziata ‘porta a porta’ che abbiamo introdotto noi e che lui in campagna elettorale ha rinnegato. Soprattutto stiamo ribadendo la necessità di perseguire quelle 15mila utenze che non pagano la Tari e che fruttano 10 milioni di euro. Una volta recuperati questi soldi si cerca di aiutare anche chi è in difficoltà sulle bollette, cosicché li si incentiva a pagare la loro parte e il Comune fa il resto”. La stessa Tari “è aumentata da 46 a 48 milioni di euro, nonostante risulti calata a 36”. “Ma – sottolinea Marcello – Truzzu ha omesso di rivelare che il governo aveva dato al Comune di Cagliari 12 milioni sul fondone che hanno permesso di abbassarla”.
CENTRO STORICO E SICUREZZA. E ancora, prosegue il capogruppo Pd, “abbiamo fatto l’esperimento delle pedonalizzazioni da porta Palabanda a piazza Garibaldi. Si tratta di 1,7 km che noi avevamo pedonalizzato, investendo 20 milioni, per decongestionare il traffico e allontanarlo dai centri storici. Tutte le grandi città del mondo stanno facendo così, mentre la prima cosa che ha fatto lui è stata la riapertura al transito di auto. Noi abbiamo proposto di estendere queste aree pedonali e di servirle con dei bus elettrici che aiutano la prossimità”. Sostegno alle attività: “Abbiamo tanti soldi sulla de minimis, che aiutava le attività produttive e le giovani coppie con un prestito, lui non è stato in grado neanche di fare quello”.
“Cagliari è diventata la città delle transenne”, afferma Fabrizio Marcello: oltre mille in due anni e mezzo. “Ciò significa che, non solo non sono stati fatti controlli da parte di privati, ma anche per quanto riguarda gli edifici pubblici non è stato fatto alcun investimento e quindi si è proceduto col transennamento perché magari quel palazzo stava crollando”. E ancora un dato: “Truzzu ha vinto la campagna elettorale dicendo che la città era insicura, invece Cagliari lo è diventata da quando c’è lui. Per percezione di sicurezza passiamo infatti - dati del Sole 24 Ore - dal 26° al 53° posto, eppure lui si vestiva da sceriffo e andava in giro a raccontare che avrebbe portato stabilità”.
QUALITA' DELLA VITA. “In un anno – aggiunge l’esponente di opposizione – Cagliari perde undici posizioni. Il sindaco non è stato inoltre in grado di aumentare il verde pubblico; nonostante ciò, ha candidato Cagliari a città del verde”. “Truzzu passerà alla storia come il sindaco delle tasse”, incalza Marcello, che gli rimprovera di aver messo la tassa di soggiorno “quando tutte le attività turistiche chiedevano di non metterla, in un momento di grande difficoltà, e infatti si è registrato un crollo anche nel settore turistico. Ha aumentato la tassa sui cimiteri del 3% e sulle tumulazioni di mille euro, e ancora: aumento del 20% dei passi carrabili e raddoppiamento sugli autospurgo”.
PROBLEMI DI COMUNICAZIONE. E conclude facendo chiarezza sull’operato dell’opposizione: “Abbiamo fatto una conferenza stampa nella quale erano presenti più di cento persone. Hanno presenziato tutti i giornalisti: ciò significa che c’è fame e si percepiscono le difficoltà di Cagliari. Il centrosinistra – assicura – non è mai stato unito come in questo momento: erano presenti tutti i 13 consiglieri di opposizione. Siamo granitici, e anche sulle proposte e sul bilancio siamo disponibili ad aiutarlo. Il problema è che non vuole ascoltare le opposizioni, perché convinto di fare bene, e in politica questo atteggiamento è totalmente sbagliato. Chi presume di sapere tutto dovrebbe fare altro. In questi due anni e mezzo non è stato in grado di ascoltare in maniera costruttiva quello che gli abbiamo posto. In aula non è ancora in grado di avere una maggioranza, perché non ha una visione della città e lui è solo. E in politica essere soli è la cosa peggiore”.