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Una giornata in cui sono stati celebrati la solidarietà e l’amore nei confronti del prossimo, ma anche l’amicizia, la convivialità, e tutto ciò che significa “famiglia”.
La seconda Festa del Donatore, organizzata dall’Avis Regionale Sardegna, e che si è svolta domenica 13 ottobre a Cagliari, ha riscosso un grande eco nella comunità, attraverso la sensibilizzazione sulla donazione del sangue e del plasma, e un immenso successo, tra la buona compagnia e i festeggiamenti che caratterizzano questo grande gruppo dal 9 febbraio 1969, data di costituzione dell’Avis Regionale.
In presenza del presidente dell’Avis Regionale, Vincenzo Dore, il presidente Walter Chiarabaglio e il vice presidente vicario dell’Avis Provinciale di Sassari, Loretta Loi, e accompagnati dal vicepresidente vicario Alfio Galvagno, Fabrizio Gadau e Paola Pischedda sono stati premiati con la benemerenza in argento per il numero di donazioni e per gli anni di attività da donatori.
Fabrizio ha 25 anni, donatore da 7, mentre Paola ne ha 22 ed è donatrice da 4, entrambi hanno alle spalle 10 donazioni di sangue e 2 di plasma e sono di Porto Torres, soci dell’Avis Comunale e operatori del 118.
“La donazione è un gesto che dura solo 10 minuti, ma può cambiare radicalmente e in meglio la vita di qualcuno – dice ai microfoni di Sardegna Live Fabrizio Gadau, vice presidente dell’Avis Comunale di Porto Torres e referente del Gruppo Giovani -. Spinto sia dall’esempio dei miei genitori, entrambi donatori, che da una immensa voglia di aiutare gli altri, ho iniziato a donare ad appena una settimana dal compimento del 18° anno di età e da allora non ho mai smesso”.
“Io e tanti altri giovani ci impegniamo quotidianamente per sensibilizzare e avvicinare i coetanei a questo mondo immenso e meraviglioso e diverse volte ci sono riuscito – spiega Fabrizio -. Considerata l’emergenza data dalla carenza di sangue in Sardegna, è fondamentale avere alle spalle grandi riserve di donatori giovani pronti per ogni evenienza, ed è per questo che il nostro obiettivo è organizzare attività di sensibilizzazione nelle scuole superiori, per far capire l’importanza di un gesto così semplice e breve, ma che per tanti altri rappresenta un vero e proprio salvavita”, spiega.
“Ho vissuto l’emergenza in famiglia – continua Fabrizio – quando mia nonna ha dovuto sottoporsi a un intervento e purtroppo mancava sangue, mi ero attivato chiedendo a chi conoscevo di andare a donare, e ho capito la disperazione e l’angoscia che porta questa grave carenza che non dovrebbe esistere, visto che tantissime persone possono donare ma non lo fanno, spesso per motivi infondati, come la paura di stare male subito dopo”.
“Ho iniziato a donare a 18 anni, ma avevo in mente di farlo già da piccola, perché accompagnavo sempre mio papà a donare il sangue, rimanendo affascinata da quel mondo solidale, una grande famiglia in cui si è sempre pronti ad aiutarsi a vicenda”, dice con gioia ai microfoni di Sardegna Live Paola Pischedda.
“Stiamo cercando di organizzare, con il Gruppo Giovani, giornate dedicate alla sensibilizzazione e all’informazione per far sì che i nostri coetanei si affaccino a questo mondo meraviglioso – afferma Paola – anche perché spesso presso la nostra comunale non riusciamo a raccogliere un numero significativo di sacche, molti giovani non sanno come funziona ed è giusto e produttivo informarli, soprattutto per cercare di abbattere le paure più comuni che spingono tante persone a non donare”, conclude Paola.
Un premio meritatissimo, quindi, a due giovani che mettono anima e cuore quotidianamente e costantemente, spinti da un immenso cuore colmo di generosità, per aiutare chi ne ha più bisogno.