PHOTO
Il Comune di Cagliari ha vinto il 'Premio Luigi Crespellani', assegnato agli Enti locali regionali che si sono distinti per innovazione organizzativa nella gestione delle funzioni associate, ricevendo 50mila euro per il laboratorio di ecologia urbana. Cagliari metropolitana ha ottenuto anche risultati importanti nella gestione dei rifiuti, con una percentuale media di raccolta differenziata del 78,2% nel 2023.
Risultati che non riguardano però tutto il territorio del capoluogo: tra via Peretti e via il Ghirlandaio infatti, in un punto nevralgico dell'area metropolitana, a due passi da uno degli ospedali più importanti dell'Isola, il Brotzu, esiste un complesso di case di edilizia popolare che resta fuori dal trend virtuoso sardo e cagliaritano, dove i residenti sono costretti a vivere in condizioni di sicurezza e salubrità ben al di sotto della soglia minima di accettabilità.
Un servizio di raccolta dei rifiuti quasi inesistente
"Il servizio di nettezza urbana non si fa vivo come da calendario, non sono proprio regolari - racconta una giovane che abita in uno di questi appartamenti da 24 anni -. Ci sono stati periodi dove ci hanno lasciati con molti rifiuti non prelevati. D'estate la puzza che arriva fin dentro casa è tanta. Dall'altra parte, che si affaccia sulla strada, i mastelli vengono svuotati, non quotidianamente però almeno ogni due giorni. Ma qui parecchie volte si forma il cumulo di spazzatura. Anche quando passano, magari una busta si rompe e lasciano tutto lì, siamo allo stato brado. Durante il periodo caldo il posto si riempie di blatte, anche grandi. Disinfestazioni? Mai".
Il peggioramento con l'arrivo della raccolta differenziata porta a porta
"Prima non era così - spiega la residente -, c'erano i contenitori comuni e non si formavano queste montagne di rifiuti. Noi siamo assolutamente favorevoli alla differenziata, ma il servizio deve funzionare. In caso contrario sarebbe risolvibile con dei mastelli condominiali, delle isole ecologiche. Abbiamo chiesto, ma ci è stato risposto che siamo troppo pochi. Inoltre le poche volte che gli operatori passano sono anche scortesi, trattano male i mastelli e li rompono, e poi non ce ne mandano di nuovi nemmeno su richiesta".
Pulizia 'fai da te'
"In due hanno iniziato a pulire, con bustoni, armati di scopa e paletta".
Ce lo racconta meglio un altro ragazzo che vive nel complesso popolare da 25 anni, arrivato quando ne aveva solo sei, che ha deciso insieme ad altri di tirarsi su le maniche e prendere l'iniziativa. "Ci siamo abituati ormai. Anzi, prima e anche peggio, se non fosse stato per me e altri miei amici che abbiamo pulito un bel po' di aree, questo sarebbe stato tutto un campo di immondezza. Ogni anno son promesse, promesse, ma non ci crediamo neanche più. Per quanto riguarda il servizio di nettezza urbana siamo abbandonati. Li vediamo passare una volta alla settimana, a volte ogni due".
Non solo rifiuti, ma anche abitazioni fatiscenti
"Non sono case abitabili - spiegano la giovane residente da 24 anni e una sua amica che abita lì da pochi mesi -. Non parliamo di poco poco muffa o qualche occasionale disagio. Gli impianti elettrici e idrici sono vecchi, se si rompe un tubo nell'appartamento vicino, da noi piove dal soffitto e se non paghiamo di tasca nostra nessuno viene a effettuare la riparazione. Ma si tratta appunto di edilizia popolare, e molti devono scegliere se pagare l'intervento o dare da mangiare ai propri figli".
Ci sono anche tanti bambini e minori
"Io sono cresciuto qui - spiega il ragazzo - so cosa vuol dire. Prima c'erano più bambini che giocavano a pallone nello spiazzo fra i palazzi, ma è un paio di anni che ne vedo sempre meno, è abbastanza pericoloso".
"Le abitazioni sono umide, il freddo e il caldo si sentono di più - racconta una delle due giovani -. Ai piccoli si fa la doccia durante il giorno in inverno, perché la sera le temperature sono troppo basse".
"Riscontriamo difficoltà anche nel portare bambini o cani a passeggiare nell'area verde retrostante perché la recinzione che hanno messo è bassa, debole e piena di buchi. Se un cane grande salta, o esce da sotto la rete, e morde uno dei nostri figli? Purtroppo questa è la realtà in cui viviamo, è la realtà dove ci sono anche ragazzini che vedono questo, che vivono così, nascono e crescono così. In passato però la situazione non era tanto degradata", sottolinea.
L'assenza del Comune e le richieste
"In diversi hanno mandato più volte segnalazioni e richieste al Comune di Cagliari, corredate da foto, video, sia per il problema rifiuti, sia per la sicurezza delle strutture, ma non abbiamo mai ottenuto niente se non vane promesse. Nessuno è mai venuto a controllare le condizioni in cui versano i palazzi. Ci sono anche molte abitazioni vuote, con la lista d'attesa piena e tante persone che dormono per strada".
"Non chiediamo tanto, abbiamo un tetto sopra la testa e di questo siamo grati, vorremmo solo che facessero le opportune verifiche e si occupassero di risolvere le problematiche principali, per garantirci il minimo necessario di vivibilità".