La sala colloqui dell'unità di Anestesia e Rianimazione presso l'ospedale Brotzu di Cagliari sarà da oggi, giovedì 3 aprile, dedicata a Paolo Pizzi, primo donatore di organi in Sardegna, che ci ha lasciato nel 1988 all'età di 11 anni.

Questo atto di generosità da parte dei suoi cari segnò l'inizio del programma trapianti nell'Isola. L'apertura di questo spazio, progettato per offrire supporto e privacy alle famiglie dei pazienti ricoverati, è avvenuta questa mattina, arricchito dall'intervento artistico di Giorgio Casu.

Tra i presenti ci sono i medici che nel 1988 hanno avuto il coraggio di superare le rigide normative dell'epoca, tra cui Franco Meloni, allora direttore sanitario; Ugo Storelli, Paolo Pettinao e Pierfelice Todde, i professionisti che hanno reso possibile il primo trapianto di rene in Sardegna. Nonostante fosse una decisione difficile, ha permesso di salvare la vita di una giovane donna.

La vicenda di Paolo Pizzi è un racconto che a Sinnai viene ricordato da tutti: coinvolto in un incidente mentre giocava in bicicletta, le sue condizioni sembravano disperate e i genitori, in un momento di estrema sofferenza, trovarono il coraggio di acconsentire alla donazione degli organi. A distanza di 37 anni, l'Arnas Brotzu rinnova il proprio impegno nella sensibilizzazione sulla cultura della donazione, come evidenziato anche dalla presenza della sindaca Barbara Pusceddu alla cerimonia di stamattina insieme ai vertici aziendali.