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Igor Sollai, attualmente detenuto con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per la scomparsa e la successiva scoperta dei resti della moglie Francesca Deidda, ha respinto l'accusa di aver pianificato l'omicidio.
Durante un interrogatorio durato cinque ore nel carcere di Uta, ha dichiarato di aver commesso il gesto "al culmine di una lite". Nonostante la procura gli contesti l'omicidio premeditato, Sollai ha negato un movente economico, smentendo l'ipotesi di intascare l'assicurazione sulla vita della moglie del valore di circa 100.000 euro.
Il 43enne ha poi risposto alle domande del pm relativamente alle relazioni conclusive presentate dai carabinieri del Ros e dal Radiomobile di Iglesias sul contenuto del cellulare e del pc sequestrati: ha parlato delle ricerche fatte su internet e dell'arma del delitto, il martello, che ha anche riconosciuto in foto, indicando al pm il luogo in cui lo ha gettato.
"Siamo soddisfatti di come è andato l'interrogatorio - hanno detto gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba che difendono Sollai - adesso attendiamo di vedere cosa farà la procura".