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“Dio è gratis il prossimo costa. Il Vangelo di De Andrè e Pasolini” è il nuovo libro di Alfredo Franchini, giornalista, scrittore, narratore della realtà, degli uomini e delle loro tragedie.
L'opera è stata presentata in anteprima nazionale al THotel, nell’ambito della sezione letteratura delle iniziative di Isolarte per ricordare Amedeo Nazzari.
L’incontro, primo di un ciclo di presentazioni in tutta la penisola del libro di Franchini, è stato condotto magistralmente da un’autorità di primo piano del giornalismo italiano, Franco Siddi, presidente dell’Osservatorio TuttiMedia.
Ospite d'onore, Cristiano de André che ha deliziato il numeroso pubblico coi suoi aneddoti e punti di vista. Il cantautore -sardo d'adozione a tutti gli effetti- si prepara a ripartire a marzo con un nuovo tour (che toccherà anche la Sardegna), dopo il grande successo estivo -spesso tutto esaurito- di "Best of - live" (antologia dei più grandi successi di Faber, vestiti di nuovi arrangiamenti ed interpretati, anzi, vissuti da Cristiano).
D'altronde, come lo stesso Fabrizio ricordava, l'Italia ha due grandi artisti polistrumentisti: Mauro Pagani e Cristiano de André.
Franchini, da sempre legato alla famiglia De Andrè, ha pubblicato nel 1997 “Uomini e donne di Fabrizio De Andrè” (che sarà preso come riferimento a livello nazionale specializzata per conoscere meglio il genio e la vita di Faber) e nel 2018 “Questi i sogni che non fanno svegliare. Storia di un impiegato, l’opera rock di Cristiano De André”.
Pasolini e De André erano ladri che rubavano le vite degli altri per metterle nelle loro opere, pregne di buio e luce, del mistero dell'esistenza e della morte.
"È un libro ambizioso, lo ammetto" dice Franchini "vuole rilanciare temi come la politica e l'economia. Non potendo farlo da solo, mi sono affidato alle parole di due miscredenti devoti."
E, difatti, il libro è scritto per chi crede e per chi non crede, perché nel libro si parla di spiritualità. Spiritualità che non appartiene a nessun credo o chiesa o, meglio, appartiene a tutti.
Altra protagonista del libro è la capacità profetica di De André e di Pasolini, che vivevano il loro tempo e producevano opere spesso visionarie, testimoni del passato e capaci -per l'appunto- di predire quanto poteva accadere nel futuro. E dunque, come i numerosi giovani presenti hanno potuto confermare, sempre attuali.
Mentre la serata volge al termine, con Alfredo e Cristiano dediti ad autografi e foto ricordo, un ultimo quesito ci accompagna: chi è Gesù oggi, nell'intreccio millenario tra religione ed economia?
Per Pasolini, l'immagine è sdoppiata tra una figura estremistica, o vista come tale dai pochi cattolici credenti, e un'altra convenzionale, pura figura di potere.
Per De André è probabilmente quell'uomo che, incontrando gli ultimi della società, si riconosce in loro. Per dirlo con le parole di Cristiano, "il più grande anarchico di tutti i tempi. Tornare a lui ci serve per essere delle persone migliori. E per tornare a lui bisogna scremare tutto quello che è intorno a lui".