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Accessibile, con una migliore funzionalità logistica per gli operatori, green - perché dotato di una copertura con fotovoltaico - e con un terzo livello a disposizione per iniziative e attività: è così che diventerà, secondo il progetto presentato a dicembre, il Mercato di San benedetto 2.0 a Cagliari. La chiusura sarebbe dovuta avvenire entro la fine del mese, seguita dal trasferimento nella struttura provvisoria di piazza Nazzari, ma ancora oggi i 144 operatori risultati in regola (30 sono rimasti esclusi) brancolano nel buio.
Illuminazione, impianto elettrico, scarico a pavimento, ganciere: problemi da risolvere, dettagli da sistemare ancora alla terza settimana di gennaio, secondo gli operatori andati più volte a visitare i box che li ospiteranno temporaneamente, come confermato anche da Carlo Serra, Assessore allo sviluppo economico e settori produttivi, durante un appuntamento su 'Cosa succede in Comune' organizzato dal Partito Progressista, che ha sottolineato come "In questa fase noi stiamo portando avanti dei lavori e delle migliorie rispetto alle esigenze che sono state palesate già da qualche mese, ma che non potevano essere risolte immediatamente perché nel frattempo si stava facendo altro. Adesso siamo ai dettagli, siamo nell'ultimo miglio".
La preoccupazione però dilaga fra i concessionari, soprattutto per chi si occupa di prodotti freschi che richiedono frigo e attrezzature particolari. "C'è il problema degli spazi. I box sono molto ridotti, non abbiamo un 'retro' per la lavorazione carni - spiega un macellaio -, non abbiamo spazio per poter appoggiare macchinari, macinini. Per quanto riguarda le ganciere dobbiamo occuparcene noi, è una nostra competenza, ci è stato detto".
"Ormai abbiamo bisogno più che altro di una sicurezza, vorremmo chiarimenti dal Comune su quando dovremo spostarci. Noi siamo sempre stati pronti - parla un rivenditore di frutta e verdura - purtroppo in piazza Nazzari c'è un blocco perché i lavori sono ancora da ultimare. Una volta che saranno ultimati, noi andremo volentieri. Una settimana, due settimane chiusi è già una perdita di guadagno grande e non considerato".
"Dicono che a fine mese ci sarà il trasferimento, ma se non ci consentono di lavorare lì come facciamo? - si domanda il concessionario di un box di commercio di carne - Per noi una settimana, dieci giorni di fermo dell'attività sono accettabili, ma prima si devono finire i lavori in piazza Nazzari. Non stiamo mettendo le mani in tasca a nessuno, vogliamo solo lavorare. Siamo in una bolla di niente, e dobbiamo pensare ai nostri figli e alla nostra famiglia". Ma c'è anche un altro problema collaterale, che ha gettato un'ulteriore ombra sulle presunte ultime settimane di vita dello storico mercato: "Le persone sono spaesate, ci chiamano convinte che siamo già nella nuova struttura".
"Questa confusione ci sta già toccando anche economicamente, perché da più di due settimane molti clienti non stanno venendo, persuasi che le operazioni di spostamento siano già cominciate - spiega un rivenditore di prodotti ittici -. La ditta che si occupa della logistica ci ha garantito che in circa dieci giorni dovrebbe essere terminato il trasferimento, il problema è che non c'è ancora niente di concreto da parte dell'amministrazione comunale e speriamo che si muova con qualcosa di chiaro, perché le parole lasciano il tempo che trovano e una data certa ci serve anche per le forniture, alcuni prodotti infatti, soprattutto le merci importate, richiedono una pianificazione anticipata".
"Paure ce ne sono". Date certe, finire prima i lavori nel mercato temporaneo e poi chiudere quello di San Benedetto: sono le due richieste principali dei boxisti per scongiurare un fermo dell'attività che vada oltre la durata prospettata finora, si tratta d’altronde di "attività che vivono alla giornata".
"Sicuramente si sta facendo in modo che ci sia una concomitanza tra chiusura e apertura", è la risposta secca, non certa, ma anche la meno aleatoria fino a questo momento, che arriva dal consigliere comunale di Cagliari in quota Progressisti Matteo Massa. "Teniamo conto però che è un trasloco di una realtà commerciale che richiederà giorni di pausa - spiega Massa -, probabilmente lo stop sarà limitato allo stretto necessario, considerando che ci sono le domeniche e i lunedì, giorni in cui c'è comunque chiusura del mercato e ci si concentrerà per fare alcune cose. Penso che non sia scandaloso immaginare che possa servire qualche giorno in più, ma - assicura - tutto il discorso è incentrato sul fare il più in fretta possibile. È un'operazione delicata e di precisione, quindi ci sono anche imprecisioni che vengono corrette. Avere paure è lecito, ma l'attenzione è massima e secondo me anche l'elemento novità porterà soddisfazione ai lavoratori".