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Un’operazione di portata nazionale ha scoperchiato una vasta rete di sfruttamento sessuale dei minori online, coinvolgendo anche la Sardegna. Cagliari e il Sud Sardegna figurano tra le 56 città italiane in cui la Polizia di Stato, su delega della Procura di Catania, ha eseguito perquisizioni e arresti, portando alla luce un ingente traffico di materiale pedopornografico.
L’operazione, che ha visto impegnati 500 agenti specializzati, ha portato a 34 arresti, tutti uomini tra i 21 e i 59 anni, accusati di detenzione e diffusione di contenuti illeciti. Sono state eseguite 115 perquisizioni domiciliari e informatiche, permettendo di sequestrare decine di migliaia di file illegali, alcuni dei quali autoprodotti dagli stessi indagati con abusi sessuali su minori.
L’indagine è stata coordinata dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania, in collaborazione con il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) della Polizia Postale. Attraverso attività sotto copertura su piattaforme di messaggistica istantanea, gli investigatori avrebbero individuato diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pedopornografico, con bambini abusati in età infantile e persino episodi di zooerastia con vittime minori.
"La Polizia postale di Catania ha aperto un vaso di Pandora, confermando che nel web si cercano di occultare metastasi che girano all'impazzata", ha detto il procuratore di Catania, Francesco Curcio. Le vittime avevano dai tre anni in su.
Come riferito dagli investigaroi, per eludere i controlli, gli indagati utilizzavano sofisticati sistemi di crittografia e archiviazione in cloud, rendendo le indagini particolarmente complesse. Alcune attività investigative hanno richiesto approfondimenti all’estero, disposti dalla Procura etnea.
Gli arrestati sono residenti in diverse province italiane, tra cui Cagliari, mentre le perquisizioni hanno riguardato anche Oristano e il Sud Sardegna.
La vasta operazione conferma ancora una volta l’esistenza di reti internazionali di scambio di materiale pedopornografico e l’importanza delle attività investigative per smascherare i responsabili di questi crimini.
Un arresto nel Cagliaritano, due indagati nell'Oristanese e Nuorese
Un ingente quantitativo di materiale pedopornografico è stato trovato in casa di un soggetto residente nel Cagliaritano. Secondo quanto appreso, durante la perquisizione domiciliare gli agenti hanno sequestrato supporti informatici, computer, smartphone e hard disk.
Oltre all'arrestato, al quale vengono contestati i reati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, altre due persone risultano indagate per gli stessi reati nell'Oristanese e nel Nuorese.
Che cos'è la zooerastia?
La zooerastia è una pratica aberrante che consiste in atti sessuali compiuti su animali. Quando questo fenomeno coinvolge minori, come nel caso dell’operazione della Polizia, si tratta di una forma estrema di abuso e sfruttamento, aggravando ulteriormente la gravità dei reati.
Nell’ambito della pedopornografia online, il termine è purtroppo associato alla diffusione di materiale che combina violenza su minori con atti di crudeltà sugli animali.