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Canzoni di protesta, cartelloni e interventi al megafono sono stati gli strumenti utilizzati davanti al palazzo della Regione in viale Trento a Cagliari. L'obiettivo principale era chiedere alla presidente Alessandra Todde di fermare il progetto del gassificatore a Giorgino. Numerose associazioni tra cui DonneAmbienteSardegna, Confederazione Sindacale Sarda, Sardegna Pulita, Assotziu Consumadoris Sardigna, Comitato di Quartiere Villaggio Pescatori e Comunità l'Aquilone di don Carlo Follesa erano presenti sul campo.
Durante il sit-in è stata sottolineata la pericolosità del progetto, classificato dalla legge Seveso come "ad alto rischio di incidente rilevante", che dovrebbe sorgere vicino al nuovo campus studenti, a soli 400 metri dal villaggio Giorgino e dal centro di accoglienza per il disagio sociale della comunità di don Carlo Follesa. È emerso che il progetto ha già ottenuto l'approvazione del ministero dell'Ambiente.
Angelo Cremone, ambientalista, ha appellato direttamente alla governatrice Todde, chiedendole conto del suo presunto impegno a bloccare l'impianto: "Presidente a domanda risponda: aveva preso un impegno con noi davanti a tanti testimoni il giorno dell'insediamento a Cagliari della nuova giunta Zedda, ci aveva detto che era contraria a questo impianto: che cosa ha fatto per bloccare un iter che sta andando avanti?".
La tensione è alta, soprattutto in vista dell'audizione in commissione Ecologia urbana, Ambiente e Verde pubblico della società Slg che si terrà domani in Comune sul progetto dell'impianto di stoccaggio e rigassificazione di Gnl nel porto di Cagliari. Tale udienza precede la discussione in Consiglio comunale sull'ordine del giorno relativo al futuro del villaggio pescatori e dell'area di Giorgino. Una delegazione contraria all'impianto sarà presente sotto il Municipio per richiedere spiegazioni.