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L'ordinanza-Ingiunzione emessa dal collegio elettorale della Corte d'Appello di Cagliari che ha dichiarato la decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, per presunte irregolarità nel rendiconto delle spese elettorali, è già sul tavolo del Consiglio regionale.
Tuttavia, è probabile che rimarrà in sospeso per un po' di tempo, poiché è soggetta a impugnazione e quindi non definitiva. La giunta per le elezioni potrebbe decidere di attendere l'esito dei ricorsi annunciati dalla governatrice e dai suoi legali, i quali potrebbero sospendere gli effetti dell'ordinanza una volta presentati.
Si pone ora la questione di quale tribunale debba essere chiamato a valutare l'impugnazione, se quello ordinario competente in materia elettorale o il Tar, competente in materia amministrativa come quella dell'ordinanza.
Nel frattempo, il Consiglio potrebbe iniziare a condurre delle indagini, richiedere chiarimenti al collegio elettorale e alle parti coinvolte e cercare pareri legali. Il percorso legale prevede diversi gradi di giudizio, dall'appello alla Cassazione per il procedimento ordinario e fino al Consiglio di Stato e di nuovo alla Cassazione per il procedimento amministrativo.
Un aspetto importante da considerare è se un'irregolarità formale possa influenzare l'esito delle elezioni. Secondo i legali della governatrice, non dovrebbe, poiché parlano di "forzatura". Le conseguenze sarebbero gravi: la decadenza della presidente della Regione comporterebbe anche la rimozione dei 59 consiglieri di maggioranza e opposizione.
Tuttavia, è noto che durante le fasi preliminari delle elezioni, la forma regola la presentazione delle liste e determina chi può partecipare alla consultazione e chi no. La situazione è complessa, ma nei prossimi mesi potrebbe iniziare a respirarsi aria da campagna elettorale sia all'interno che all'esterno del Consiglio, considerando i temi caldi all'ordine del giorno come la riforma sanitaria e la legge finanziaria per il 2025.