“La rubedo" – o "Opera al Rosso", per citare la Yourcenar – designa in alchimia l’ultima delle fasi di trasmutazione chimica che culminano nel compimento della pietra filosofale e nella conversione dei metalli vili in oro. Questo passaggio avviene per sublimazione, sotto l’effetto del fuoco o dello Spirito”.

 Da questa suggestione trae ispirazione il testo composto da Giuseppe Affinito: qui la materia alchemica è l’anima e l’opera da compiersi, preziosa come l’oro, prodigiosa come l’eternità, è quella dell’individuazione, dell’ “essere sé”.

Lo spettacolo (parte della rassegna "Questioni di Stile", in scena al Teatro Massimo di Cagliari e parte dell'eclettico e sfaccettato cartellone del CeDAC Sardegna) è il primo dei due appuntamenti incentrati sul teatro contemporaneo, in omaggio a Enzo Moscato, attore, drammaturgo e regista napoletano che ha saputo rinnovare la tradizione, tra echi e rimandi a Jean Genet e Antonin Artaud, i poetes maudits  e Pier Paolo Pasolini. Proprio il protagonista ed autore -Giuseppe Affinito- fu allievo e collaboratore dell'artista partenopeo.

 La figura di un giovane poeta omosessuale si aggira in una stanza trasfigurata, uno spazio della memoria, delle domande, dei silenzi, tra i ricordi, tra i propri pezzi scomposti, le tracce di sé negli oggetti, nei volti, nelle persone. Prende voce la partitura di un’anima acerba in cerca di un suo calibro, della sua costruzione; una specie di gioco, ironico e dolcissimo, che porta il protagonista a confrontarsi con la sua storia, i dolori, le gioie e la vitalità che lo hanno accompagnato nella strada verso la scoperta e l’accettazione di sé.

 Tra dialoghi impossibili, soliloqui, travestimenti, canzoni e versi, lo vediamo rappresentare un piccolo valzer della memoria, un’accorata sinfonia di vita antica e nuova, una festa di parole da offrire e condividere. Una sorta di monologo interiore per riflettere su una condizione esistenziale – che è, anche, intimamente generazionale: quella di un disperato e disperante desiderio di scoprirsi, amarsi e dare un senso al proprio stare al mondo.