Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha annunciato la nomina della consigliera Marzia Cilloccu a Altera Nos per la 369^ Festa di Sant’Efisio, che si terrà dall’1 al 4 maggio 2025. Lo ha fatto ieri durante la seduta del Consiglio comunale a Palazzo Bacaredda.

Marzia Cilloccu, esponente del gruppo Orizzonte Comune, è attualmente in carica come consigliera dal 27 giugno 2024 e ricopre il ruolo di vicepresidente vicaria del Consiglio comunale.

La nomina di Marzia Cilloccu rappresenta un evento storico: è infatti la terza donna a ricoprire questo ruolo in 369 anni di tradizione, preceduta dalla funzionari comunale Raffaella Lostia e dalla già assessora alle Politiche sociali, Viviana Lantini.

L’Alter Nos, figura centrale nelle celebrazioni di Sant’Efisio, incarna la rappresentanza della Municipalità  durante le processioni e le cerimonie religiose.

La Festa di Sant’Efisio, giunta alla sua 369^ edizione, è una delle manifestazioni più sentite e partecipate della Sardegna, richiamando ogni anno decine di migliaia di fedeli e turisti da tutta l’Isola e oltre.

Marzia Cilloccu: "Per me un'emozione straordinaria"

"Per me sarà un grande onore rappresentare il sindaco Massimo Zedda e tutta la città di Cagliari per la Festa di Sant'Efisio in un ruolo così importante e prestigioso - ha detto Marzia Cilloccu -. Un'emozione straordinaria che vivo con grande entusiasmo e onore perché questa è una festa per le cagliaritane e i cagliaritani ma anche per tutti i sardi visto che parliamo di un evento molto sentito che non si limita alla sola giornata del 1 maggio".

Marzia Cilloccu ha sempre partecipato attivamente alla celebrazione della Festa di Sant'Efisio, prendendo parte alla processione e a tutte le cerimonie annuali che si concludono con lo scioglimento del voto. Inoltre, Marzia ha un legame familiare con il Santo.

"Questo è un voto perpetuo che parte dal lontano 1652 e che è particolarmente significativo per la mia famiglia. Mio nonno Marino Cao, infatti, nel 1943 con grande coraggio si offrì, per evitare di interrompere questa tradizione, di portare Sant'Efisio fuori dalla sua chiesa attraverso una città devastata dai bombardamenti", ha spiegato.