"Nessun paziente sarà trasferito da un ospedale all'altro, nessuna seduta operatoria sarà sacrificata, gli interventi non verranno assolutamente diminuiti". Lo spiegano la direttrice generale dell'Arnas Brotzu di Cagliari Agnese Foddis e il direttore sanitario Raimondo Pinna, riferendo ai consiglieri regionali riuniti in Commissione Sanità.

SEDUTA CONVOCATA D'URGENZA

La seduta è stata convocata d'urgenza nella mattinata di oggi, 15 ottobre, per affrontare l'emergenza legata alla prevista chiusura per ristrutturazione di due delle tre sale operatorie dell'ospedale Businco. Il 15 novembre, spiegano i vertici del Brotzu, partiranno i lavori nelle vecchie sale e la costruzione di due nuove. Il progetto, avviato nella scorsa legislatura e finanziato con 9 milioni di fondi Pnrr, prevedeva che i pazienti fossero trasferiti al San Michele (Brotzu) per gli interventi e viceversa per la degenza post operatoria.

I CONSIGLIERI REGIONALI ESPRIMO PREOCCUPAZIONE

La soluzione appariva insostenibile per i malati di patologie oncologiche, che oggi hanno ricevuto rassicurazioni dall'azienda. L'alternativa al trasporto in ambulanza è spiegata dal direttore sanitario: "La sala del Businco che attualmente accoglie solo la terapia antalgica, darà spazio anche alla senologia, per cui - dichiara Pinna - manterremo in piedi gli stessi numeri di sedute operatorie delle tre specialità, la senologia, la ginecologia e la chirurgia toracica".

Il reparto di Chirurgia toracica verrà trasferito in blocco in un'ala del San Michele. "Non abbiamo speso un euro per questa riorganizzazione - precisa Pinna -, abbiamo fatto solamente un lavoro enorme di logistica, abbiamo utilizzato gli spazi che erano già preorganizzati e abbiamo completato tutti gli spazi vuoti".

Le precisazioni fornite, però, non avrebbero convinto i consiglieri di entrambi gli schieramenti. Francesco Agus (Progressisti) commenta: "Oggi l'immagine che abbiamo avuto è di una direzione dell'azienda totalmente sconnessa con chi tutti i giorni opera nella struttura. Siamo molto preoccupati, non è pensabile che il principale ospedale della Sardegna sia gestito con decisioni che vengono prese a un mese e mezzo dall'inizio di lavori così importanti e non è possibile che si cambi idea così rapidamente".

"Un anno fa - aggiunge l'esponente della maggioranza - l'idea per risolvere il problema legato alla durata dei lavori di ristrutturazione della sala dell'oncologico, prevedeva lo spostamento su gomma. Oggi quel progetto è cambiato e prevede lo spostamento di un intero reparto in un ospedale, dove peraltro per anni non si è trovato un luogo dove ubicare in pianta stabile il reparto di oncologia pediatrica, per esempio, o la neuro-riabilitazione".

La presidente della commissione Sanità, Carla Fundoni (Pd), aggiunge: "Di fatto ci si trova a dover operare per trovare soluzioni in un mese e 15 giorni. Questo ci pone nelle condizioni di dover ottemperare a decisioni che verranno prese in un lasso di tempo breve e che magari necessitavano di essere analizzate con più tempo per garantire percorsi alternativi possibili".

Anche per Umberto Ticca (capogruppo dei Riformatori sardi) esprime preoccupazione: "In questo momento il grande assente è stato l'assessore alla sanità da cui non sono arrivate indicazioni. Noi come politica siamo stati coinvolti solo oggi in questo processo. Vogliamo capire cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato per arrivare a tempi così stretti nelle comunicazioni tra la dirigenza e i medici, c'è una grande preoccupazione da parte dei pazienti e anche da parte dei medici".