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Cala Luna, Baunei-Dorgali
"La salvaguardia di Cala Luna sta a cuore a tutti, ma non è possibile pensare di imporre un’ordinanza in piena stagione turistica senza un piano di regolamentazione. Quella della sindaca Testone è pura propaganda". Il consiglieri di minoranza del Comune di Dorgali – Elena Fancello, Maria Lucia Cossu, Marco Mura, Giovanni Patteri, Gabriele Sotgia – criticano duramente l’annuncio a mezzo stampa della sindaca Angela Testone riguardo a un’ordinanza che impone il numero chiuso a Cala Luna a partire dal 1° agosto di quest’anno.
"Il condizionale è d’obbligo – dicono i consiglieri – considerato che al momento stiamo parlando di un’ordinanza fantasma i cui contenuti non sono noti a nessuno tranne che alla Sindaca, che ha pensato bene di comunicare prima con i giornalisti che con il Consiglio comunale, su un tema così importante".
"Siamo convinti che il numero chiuso a Cala Luna sia necessario - precisano i rappresentanti dell’opposizione – ma ci chiediamo cosa abbiano fatto sinora la sindaca e la sua maggioranza per arrivare a questo obiettivo condiviso in una modalità realmente applicabile: come si pensa di mantenere il limite delle 600 persone al giorno, ventilato dalle notizie di stampa? Come si effettuerà, concretamente, il piano di contingentamento annunciato? Con quali forze e quali risorse? Dov’è l’accordo con i comuni del Golfo, in particolare con quello di Baunei? I titolari delle imprese di trasporto passeggeri sono stati messi al corrente di questa ordinanza, quando hanno assunto il personale per la stagione?".
"Non si può arrivare al 1° agosto con un’ordinanza che, di punto in bianco, riduce drasticamente il lavoro delle imprese, che programmano investimenti e assunzioni di anno in anno – proseguono i consiglieri di opposizione – sarebbe stato più utile, invece portare avanti il discorso dell’Area marina protetta, che è stato completamente abbandonato da questa amministrazione".
"Chiediamo alla Sindaca – conclude il gruppo di minoranza di Dorgali – che il tema venga portato con urgenza in Consiglio comunale, altrimenti sarebbe evidente che questa decisione improvvisa e unilaterale abbia come scopo la pura propaganda e non il reale benessere del territorio".