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I reati nella provincia di Cagliari risultano in calo del 20% nei primi otto mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2015. E nonostante l'abnorme numero di migranti trasferito in Sardegna dopo i soccorsi al largo della Libia non sono aumentati quelli commessi da extracomunitari.
Sono cresciuti, invece, in tutta la provincia i sequestri di piantagioni di cannabis indica per la produzione di marijuana.
Lo ha rilevato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Salvatore Cagnazzo, che da domani lascerà l'incarico ricoperto negli ultimi due anni a Cagliari per prendere servizio a Roma, come capo ufficio cerimoniale del comando generale dell'Arma.
"Il mio più grande rammarico? Lasciare questa terra meravigliosa, un paradiso, anche dal punto di vista della sicurezza e dell'ordine pubblico", ha detto Cagnazzo nell'incontro con cui stamane si è congedato e in cui ha ringraziato i 1.170 carabinieri in servizio nel comando provinciale di Cagliari.
"Persone coraggiose, che hanno operato giorno e notte e credono in questo lavoro". Dei suoi due anni in Sardegna, Cagnazzo ha ricordato le operazioni antidroga nei quartieri cagliaritani di Is Mirrionis, Sant'Elia e Marina, l'inaugurazione della "stanza rosa" nella caserma di via Nuoro, un luogo protetto dove le donne vittime di violenze possono rendere la loro testimonianza davanti a personale appositamente formato.
E poi l'episodio che nel luglio dell'anno scorso sconvolse la piccola comunità di San Giovanni Suergiu, dove il proprietario svizzero di una villetta si era asserragliato, armato, per poi arrendersi dopo 18 ore di trattative coi carabinieri, ai quali aveva anche sparato. "Non abbiamo risposto a fuoco", ricorda Cagnazzo. "Abbiamo aspettato che gli passasse la crisi che l'aveva spinto fino a quel punto".
Da lunedì prossimo, 12 settembre, prenderà servizio il nuovo comandante provinciale, colonnello Luca Mennotti, proveniente dal comando generale dell'Arma.