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Melograno, mandorli, pesche, susine e albicocche sono tra le piante che potrebbero rischiare grosso a causa di questo caldo anomalo e della conseguente siccità.
A lanciare l’sos è la Coldiretti che rimarca come ci sia “Il rischio concreto di qualche gelata (possibile) che bruci i germogli”.
“Le temperature fuori dalla media creano – questo il loro punto di vista – degli scompensi, anticipando la maturazione dei prodotti, creando delle sovrapproduzioni e mandando in tilt anche le programmazioni colturali degli agricoltori.Il caldo associato alle mancate precipitazioni sta causando scompensi e sta maggiorando le spese. Innanzitutto perché c’è una maggiore necessità idrica costringendo all’anticipo dell’annata irrigua”.
In pericolo sono anche le piante di carciofi, asparagi, cereali, leguminose e foraggere.
“L’andamento anomalo di questo inverno – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – ci conferma che stiamo subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici, con una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. Dobbiamo sperare di limitare i danni, e di non subire ancora troppo a lungo queste temperature miti e mancanza di precipitazioni per dover magari poi fare i conti con gelate e precipitazioni anomale e concentrate”.
“Nel cercare di mitigare i danni dobbiamo prendere atto dei cambiamenti climatici – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Non c’è stagione in cui non commentiamo anomalie. In autunno le prolungate precipitazioni, adesso il caldo anomalo e la siccità oppure di insetti alieni. Per questo invochiamo ancora una volta il forum permanente sui cambiamenti climatici”.