Passano i giorni e le settimane ma le cose non cambiano. Così, sindacati e lavoratori hanno deciso di andare fino in fondo alla faccenda: a rischio una trentina di dipendenti che per anni hanno gestito le chiamate inbound e quelle in outbound-back office per Enel. Oggi il rischio è di ritrovarsi in mezzo alla strada. Domani mattina saranno in sit in davanti al 'palazzone' Enel di Piazza Deffenu, a Cagliari. 

La cosa assurda è che noi abbiamo formato i lavoratori che attualmente sono stati assunti a tempo indeterminato, dieci anni di competenze, trasmettendo ai nuovi colleghi il lavoro e l’esperienza al Contact center come assistenza clienti. Noi non abbiamo nulla contro di loro, stiamo solo rivendicando il nostro posto di lavoro. 

Lo avevamo pubblicato qualche settimana fa, lo sfogo personale di Jessica Ortu, cagliaritana, è comprensibile: lei è una dei trenta giovani del call center Dynamicall che rischiano di perdere il posto nonostante prosegua l’attività per cui operano da dieci anni, ovvero la commessa Enel Energia aggiudicata dal consorzio Call2net. 

A far precipitare la situazione sono state due comunicazioni della Dynamicall, una al sindacato e l’altra ai lavoratori: la prima è l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, la seconda è un ordine di servizio con cui si comunica ai trenta lavoratori che, “per cessazione  dell’attività” sabato sono esonerati dal presentarsi al lavoro. 

L’anomalia della situazione - spiega la Slc di Cagliari - è legata al fatto che la Dynamicall aveva ceduto da tempo, in distacco, gli stessi lavoratori a un altro call center, Zeroquattronove, che opera negli stessi locali per gestire la stessa commessa Enel Energia per conto del consorzio Call2net. Ci sarebbe dunque da chiedersi se la scelta della formula del distacco non fosse un escamotage per licenziare tutti i trenta lavoratori con l’alibi della cessazione dell’attività per poi lasciare campo libero alla Zeroquattronove per assumerne altri, come già annunciato da quest’ultima società. Non a caso, sabato mattina, negli stessi locali, mentre i trenta sono stati esonerati, altri operatori svolgeranno la loro attività per la commessa Enel Energia. 

“In condizioni normali, nel rispetto delle norme sugli appalti – spiega il segretario Slc Cagliari Antonello Marongiu – i lavoratori dovrebbero seguire la commessa, ovvero essere assunti (sin da subito e non in distacco) dalla Zeroquattronove, per cui effettivamente lavorano”. Dopo l’avvio della procedura di licenziamento la situazione si è però complicata, da qui la decisione di organizzare il presidio domattina e inoltrare una richiesta di incontro agli assessorati del Lavoro e dell’Industria per discutere di questa vertenza ma anche della generale situazione degli appalti nel settore dei call center.

Gli stessi cognomi compaiono fra i vertici di diverse società che ruotano intorno all’appalto Enel Energia affidato al gruppo Call2net, le stesse società che poi distaccano, sfruttano e poi licenziano lavoratori per assumerne altri, scaricandosi tra di loro la responsabilità: è quanto verrà denunciato domani mattina alle 10 davanti alla sede di Terna e della direzione territoriale del lavoro in Via Pirastu a Cagliari, con un presidio organizzato dalla Slc Cgil di Cagliari.

La protesta ha l’obiettivo di sensibilizzare la committente Enel Energia, le istituzioni e tutti i soggetti coinvolti su una vertenza che  riassume gran parte delle storture del sistema degli appalti, dove vengono violate persino le regole minime, magari con degli escamotage, pur di liberarsi di lavoratori con esperienza decennale alle spalle.

 E’ quanto accaduto alle 29 lavoratrici della Dynamicall, il call center in via Meucci a Cagliari che gestiva la commessa Enel Energia sotto l’egida del gruppo Call2net ma ha poi affidato, già dal 2017, le sue dipendenti in distacco alla Zeroquattronove per poi avviare, il 30 marzo scorso, la procedura di licenziamento collettivo motivata con la messa in liquidazione della società. E prima ancora ancora di prestare servizio in distacco per Zeroquattronove, le stesse lavoratrici avevano lavorato in prestito per un'altra società, la Progetto Vendita, sempre nell’orbita dell’appalto Enel Energia affidato al gruppo Call2net. Nonostante questo, dopo aver formato i nuovi colleghi, le lavoratrici sono state sostituite: da un giorno all’altro, stesso lavoro, stesso appalto, stessa committente, nelle stesse scrivanie i nuovi hanno sostituito gli altri e l’organico è stato poi incrementato sino a quaranta assunzioni, sempre lasciando fuori le 29 dipendenti storiche.

Nel frattempo, come previsto dalla procedura di licenziamento, si sono svolti anche gli incontri tra sindacato, società e assessorato del Lavoro, nel corso dei quali si è registrata l’inaccettabile chiusura da parte di Zeroquattronove a risolvere la situazione. Anzi, l’azienda ha proposto di assumere una parte di lavoratori con contratti a tempo, meno ore e criteri non condivisibili e rifiutato persino l’apertura della Slc che, nella fase delicata dei licenziamenti collettivi, ha cercato di trovare un accordo che potesse garantire tutte le lavoratrici con la previsione di una buonuscita per chi, volontariamente, scegliesse non rientrare a lavoro. Al tavolo di confronto sarebbe emersa anche l’indisponibilità da parte del gruppo Call2net di fasi carico della vicenda nonostante la sua evidente implicazione. Val la pena ricordare che Dynamicall operava nell’ambito dell’appalto Call2net, che Zeroquattronove appare controllata da Call2net e che quest’ultima ha pubblicato in questi giorni un annuncio per assumere nuovo personale.

“A questo punto spetta a Enel Energia intervenire su quanto sta accadendo”, ha detto il segretario Slc Cagliari Antonello Marongiu sottolineando che “vorremmo la stessa attenzione che la committente mostra su qualità e produttività anche quando si tratta di gestione di appalto e sub appalti”. Il sindacato chiede anche “una attenzione particolare da parte delle istituzioni e della direzione territoriale del Lavoro”.