Le cattive condizioni meteo di questo inizio d’anno rischiano di mettere a dura prova la stagione dei carciofi. Ad essere chiamate in causa sono le gelate che, per Coldiretti Cagliari, «Hanno praticamente bruciato i capolini, dando il colpo di grazia ad una annata cominciata nel peggiore dei modi».

Già nello scorso mese agosto le bombe d’acqua e le continue piogge avevano devastato i campi già coltivati, mentre le precipitazioni dell’autunno e le forti grandinate di fine ottobre.

Gli agricoltori del sud Sardegna, dove si coltiva circa il 60 per cento dei 12 mila ettari destinati ai carciofi nell’isola (terza produttrice italiana dopo Puglia e Sicilia), sono ormai rassegnati.

«Una stagione nata male e che si sta concludendo peggio – ha raccontato Paolo Floris produttore di Sanluri e vice presidente provinciale di Coldiretti Cagliari -. Da agosto a fine dicembre l’acqua ha di fatto compromesso il 50 per cento del raccolto. Abbiamo dovuto trapiantare le piantine per ben due volte perché erano state soffocate dall’eccesso idrico. La raccolta è cominciata molto in ritardo ma adesso sono tutti fermi perché non c’è prodotto da raccogliere».

La situazione è simile in tutto il territorio. «Tra pioggia e gelate abbiamo perso il 70% del raccolto – ha sottolineato Priamo Picci, presidente della cooperativa Arpos -. In diversi casi le gelate hanno compromesso tutta la stagione perché hanno bruciato il gambo».

«Stavamo iniziando adesso la raccolta – ha detto dal Sulcis Tobia Desogus – ritardata dalle continue piogge. Le gelate però ci hanno nuovamente fermato”.

«È difficile anche spiegare la situazione che si sta vivendo in campagna – ha riamrcato il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas . Si passa dalla siccità all’eccesso di precipitazioni e alle gelate. Dal troppo caldo al troppo freddo. E’ chiaro che chi ne paga maggiormente le conseguenze è l’agricoltura in pieno campo che segue i ritmi delle stagioni. Per questo nel denunciare le enormi perdite che ancora subiscono i nostri soci ribadiamo la necessità di un forum sui cambiamenti climatici perché è sotto gli occhi di tutti che il clima è cambiato».