C’è un testimone. Un giovane inglese che riferisce di una seconda auto della Polizia locale sopravvenuta subito dopo l’incidente a Palma di Mallorca che ha provocato la morte di Mario Decandia, il cameriere 36enne di Tempio Pausania e con radici nel piccolo paese di Luras.

IL GIALLO DELLA BOTTIGLIA DI VODKA Il ragazzo ha detto di aver visto “portare via una bottiglia di vodka” subito dopo il sinistro dalla secondo volante giunta sul luogo dell’incidente. Nel verbale degli agenti locali, come si legge sul Corriere della Sera, della bottiglia di vodka non vi è alcun riferimento e per questo il testimone inglese è voluto andare dalla polizia nazionale.

L’agente che guidava l’auto è risultato negativo all’alcoltest e dal Comando specificano: “Nessuno della pattuglia aveva bevuto”.

Al Corriere della Sera, lo zio di Mario, Enea Selis, parla del nipote: “Era un ragazzo d’oro. Una morte assurda. Ci hanno detto che l’autopattuglia era a fortissima velocità in una zona interdetta al traffico dei veicoli. Sul Paseig c’era molta gente, un miracolo che non abbia fatto una strage. L’impatto è stato violentissimo, nei verbali c’è scritto che una panchina in cemento armato è stata divelta e scaraventata a decine di metri. Ci sono tanti punti oscuri e vogliamo sapere la verità su che cosa è accaduto”.

L’INCIDENTE. La tragedia è avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì, nella zona del Passeig Sagrera. Mario Decandia aveva finito il suo turno di lavoro in un ristorante della zona quando è stato travolto e ucciso dall’auto della polizia.

I genitori Maria Piera e Piero vivono a Tempio, un fratello è impiegato in banca. Sono affranti e per ora non partiranno a Palma de Majorca: “Ci hanno detto che non potremmo vederlo fino a che non si concluderanno gli accertamenti dei periti. Andremo quando si potrà riportarlo a casa”, ha spiegato la famiglia al Corriere.

"Il nostro interesse, in questo momento, è portare nostro fratello a casa – ha detto nei giorni scorsi il fratello di Mario, Nicola Decandia, - ma sui giornali locali abbiamo letto un sacco di notizie, alcune contraddittorie. Ci sono zone d'ombra in questa inchiesta. La prima è come mai, come riferiscono alcuni testimoni, i poliziotti arrivati sul luogo dell'incidente si siano presi la premura di perquisire l'auto dei colleghi”.