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“Intervenire per lo scempio del Campo Rom di via San Paolo è necessario, all’insegna della sicurezza e della salute pubblica, perché è innegabile di quanto sia assurdo assistere oggi, a maggior ragione nel 2020, a un simile condensato di problemi di sicurezza urbana, igiene e salute pubblica. Poi sarà la volta delle bonifiche, costosissime, e del patrimonio archeologico celato in quella zona precisa della città”.
Ne è convinto Marcello Polastri, consigliere comunale alla guida della Commissione patrimonio e politiche per la sicurezza del Comune di Cagliari.
POLASTRI, in passato, si è occupato in veste di giornalista di inchieste sui campi Rom in Sardegna (video che trovate in basso all’articolo), e nei giorni scorsi, da neoeletto Consigliere comunale, è stato contattato dagli abitanti della zona, adirati perché un altro incendio nel giro di pochi giorni ha interessato la zona via San Paolo, e infatti è stato uno dei primi ad arrivare sul posto, per verificare cosa stesse accadendo, mentre le fiamme si levavano alte, causa un altro rogo sfuggito forse di mano nel giro di pochi giorni, proprio dal campo nomadi.
È stato lo stesso consigliere a contattare le forze dell’ordine, e ad intervistare con un dialogo sereno, alcuni occupanti della zona.
IL DRAMMA. “I problemi di sicurezza derivanti dalla presenza di questi siti nelle nostre città, è attualissimo e dovremmo interagire prima che sia troppo tardi, o che qualcuno si faccia male per davvero”, sostiene Polastri. “Le condizioni inaccettabili cui vivono i più piccoli, il gatto che ci sia chi, per propria scelta ami vivere in questo modo, è uno dei nodi critici della questione”. Ma esiste anche un altro problema: “in tanti sono stanchi di respirare i fumi nocivi provenienti dal campo. Ed allora è bene pensare - specifica Polastri - da un lato agli occupanti dell’area e alla loro inclusione sociale, sempre che non desiderino vivere chissà dove, ancora tra macerie, rifiuti e i fumi dei fuochi che non penso facciano bene a nessuno mentre noi non li potremo affatto costringete, ci mancherebbe. Ma - prosegue Polastri - al di là di una scelta comportamentale ipotizzabile c’è da pensare al bene comune, ai più deboli, a coloro che hanno meno”.
Poi un riferimento sulla SALUTE PUBBLICA. “Come anticipato, chi abita nei pressi di via San Paolo e dintorni, si vede costretto a dover tenere chiuse le finestre per non respirare i fumi nocivi causati dai frequenti roghi provenienti dalla zona del campo.
VA TUTELATA la sicurezza, mettendo a disposizione le risorse inerenti il patrimonio cittadino. Far ciò è possibile, con un coordinamento tra le massime istituzioni, a maggior ragione in campo socio-assistenziale”.
LA DOMANDA. Saprà cosa aveva deciso il Centrosinistra sul programma varato nel 2016 per questa zona?
“Si. Se parliamo del Programma straordinario d'intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, ho trovato alcune lacune non certo trascurabili”.
Ad esempio? “Si è pensato alle nuove opere che prenderanno il posto del campo Rom e dell’ex Macello di via Po, ma non alla alla sicurezza delle persone che vivono in questo lasso temporale in queste zone, e al tempo stesso non si è neppure pensato ai nostri amici a quattro zampe che dovranno pur continuare a vivere ma in un nuovo canile”.
UOMINI e animali insomma spariranno dalla zona di San Paolo spariranno?
“È una possibilità tangibile. Però, mi permetta, evitando gli errori commessi da taluni in passato. Infatti, aver spostato il problema dal campo Rom della 554 all’attuale via San Paolo, non è stata una genialata. Non trovate?
Per non parlare di un altro aspetto: l’archeologia celata”.
Infatti, secondo Polastri, che ha al suo attivo diversi libri sull’archeologia urbana, “nel procedere con la progettazione del parco urbano attorno a via San Paolo, dove verranno effettuate demolizioni e bonifiche, andrebbe avviato un programma di archeologia preventiva perché è risaputo che la zona tra le vie Campo Scipione, Mincio e San Paolo si nasconde un tesoro da patrimonio culturale celato e che”, per Polastri, “potrebbe rimettere tutto in discussione”.
Per ora, conclude il Presidente della commissione politiche per la sicurezza, “dovremmo procedere per gradi affrontando il problema della salute e dell’igiene, che nel campo è rimasto invariato per lunghi anni. La città se lo merita. In tanti se lo aspettano”.
Ecco il video