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È stato chiamato Angelo, come il veterinario di Suni che lo ha salvato due giorni fa da quelle fiamme che hanno devastato e messo in ginocchio l’Oristanese.
Quel povero cane, aveva raccontato Angelo Delogu “era fermo su un muretto mentre le fiamme lo avvolgevano”. Il medico non ci ha pensato due volte: lo ha salvato da quell’inferno e prestato le prime cure. “No, non l’ho soppresso perché guarirà”, aveva spiegato il dottore che, dopo aver stabilizzato l’animale lo ha fatto trasferire presso la clinica veterinaria Due Mari di Oristano, dove si stanno prendendo cura di lui.
“Lo abbiamo chiamato Angelo in onore del collega che per primo lo ha soccorso e che poi lo ha inviato alla nostra struttura - hanno raccontato i veterinari della clinica Due Mari -. È un vero eroe per come resiste al dolore (che stiamo trattando) e per il coraggio con cui ha affrontato l’incendio”.
“Stiamo sostenendo il suo organismo e cercando di fargli superare lo shock tossico delle necrosi da ustione - continuano -. Ne ha su tutto il corpo soprattutto sono letteralmente esplosi per il calore tutti i cuscinetti delle zampe. Tutta l’addome, i genitali e gran parte della cute del dorso e del muso. Gli occhi sembrano illesi. Viene medicato ogni 4 ore. Stiamo monitorando la sua funzionalità renale. Sta letteralmente perdendo brandelli di pelle, ma resiste. Forse ce la facciamo”.