Persino gli scienziati impegnati nell'esame della carcassa sono rimasti di sasso nel trovare tanta plastica (22 kg) nello stomaco del capodoglio arenatosi i giorni scorsi nella spiaggia di Cala Romantica, a Porto Cervo.

Il cetaceo, secondo quanto emerge, sarebbe morto per denutrizione. Piatti monouso, un tubo corrugato usato per gli impianti elettrici, le comuni buste per la spesa, grovigli di lenze, sacchi condominiali, persino il contenitore di un detersivo e numerosi altri rifiuti abbandonati in mare hanno ucciso il grande animale marino.

La femmina lunga circa otto metri, portatrice di un feto di due metri e mezzo abortito, ha scambiato il materiale ingerito per cibo rimanendo denutrita e disidratata.

L’associazione Sea Me Sardinia onlus ha lanciato un accorato allarme alla luce di quanto accaduto. Il quantitativo di plastica ritrovato nell’apparato digerente del cetaceo era praticamente intatto e la proporzione tra le dimensioni dell’animale e la plastica ingerita è particolarmente significativa. Quantità così voluminose, hanno osservato gli esperti, vengono solitamente ritrovate all’interno di animali più grandi dell'esemplare relativamente piccolo morto a Porto Cervo.