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La capotreno aggredita da un gruppo di stranieri mentre controllava i biglietti sul regionale 26981 Porto Torres-Sassari, "è stata visitata all'ospedale di Alghero e, constatato lo stress conseguente all'aggressione, le hanno fatto un certificato per infortunio sul lavoro".
Lo rende noto il segretario generale della Fit-Cisl Sardegna, Valerio Zoccheddu, contestando la ricostruzione fornita sull'episodio da Trenitalia, "una smentita gravissima e imbarazzante", sottolinea.
"Invece di preoccuparsi di dare risposte serie e concrete al grave problema della sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti - attacca Zoccheddu confermando le prime dichiarazioni del sindacato - Trenitalia non si preoccupa neanche di verificare lo stato di salute della capotreno".
La Fit-Cisl chiede la convocazione di un tavolo istituzionale presso la prefettura di Cagliari che coinvolga tutte le aziende concessionarie di trasporto pubblico locale gommato e ferroviario e le organizzazioni sindacali.
E mentre proseguono le indagini per fare piena luce sull'episodio, Daniela Santanche', di Forza Italia, afferma "Una donna aggredita e molestata da un gruppo di nigeriani mentre svolge il proprio lavoro: questo e' il film horror vissuto da una capotreno a Porto Torres. Gli uomini, ma sarebbe meglio dire animali, hanno circondato la sventurata che si trovava li' per controllare il ticket, l'hanno insultata, aggredita, palpeggiata e molestata sessualmente, in gruppo. Io sono furiosa e incredula: ma e' normale accogliere qualunque essere umano (o disumano, come in questo caso) e mettere in pericolo la vita dei nostri cittadini? Perche' questi soggetti erano in Italia, con che diritto?".
Santanche' aggiunge "adesso la signora si trova all'ospedale in stato si shock, ma poteva andare anche peggio. E sento ancora parlare di integrazione e accoglienza: ma cosa vuoi integrare con chi sale sui mezzi pubblici senza biglietto fregandosene delle regole e se ti azzardi a chiederglielo ti aggredisce sessualmente? Esprimo grande solidarietà alla signora vittima di questo episodio riprovevole, non posso prometterle che non accadrà più ma le assicuro che per noi, come per tutti coloro che hanno a cuore l'Italia, la prima cosa da fare una volta al governo è una profonda e accurata pulizia in questo paese sotto occupazione da troppi anni".
La replica arriva attraverso le parole di Gea Schiro', del Pd, secondo cui è "inutile e controproducente tirare in ballo l'accoglienza in riferimento all'episodio raccapricciante di Porto Torres. Una donna aggredita da un gruppo di uomini, che la molestano e la palpeggiano perché' non hanno il biglietto del treno è qualcosa di aberrante, senza tirare in ballo la nazionalità degli aggressori. Sarebbe cambiato qualcosa fossero stati italiani? Nei giorni scorsi - aggiunge la parlamentare - ci siamo trascinati dietro una scia di sangue di donne uccise dai loro compagni, mariti o ex che fa rabbrividire, e quasi tutti gli assassini erano italiani. Il punto è che bisogna combattere per far si' che le donne ottengano lo stesso rispetto degli uomini nel lavoro come nella vita, siamo ancora indietro nonostante gli sforzi e le battaglie politiche. Ora mi auguro che gli aggressori vengano puniti come meritano, prescindendo dalla loro nazionalita'. Perché' la violenza verso le donne e' una cosa inaccettabile, non ci sono attenuanti ne' aggravanti, ma solo condanna unanime, ferma e decisa".