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"Il cambio Letta-Renzi e' stato un puro e semplice giro di poltrone nello stile tipico della Prima Repubblica, non certo la svolta politica di cui si vagheggia tra una conferenza stampa e l'altra del premier. Per l'isola la musica e' sempre la stessa: sono generosi con le banche e con altre aree del Paese, (vedi salva Roma e per l'Expo'), ma avari ed ostili con la Sardegna".
Cosi' l'ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci (Fi) commenta la decisione del Governo Renzi di impugnare la legge Finanziaria2014 della Sardegna, che prevedeva l'attribuzione alla Regione delle accise sui carburanti. "Nel giro di poche settimane - sottolinea Cappellacci- hanno eliminato il decreto che prevedeva delle misure post alluvione, uno dei pochi decreti veramente urgenti della storia della Repubblica, poi alla Camera hanno votato contro gli emendamenti che avrebbero ripristinato un sostegno, anche se insufficiente, alla nostra isola e ora impugnano una misura, quella relativa alle accise, con la quale proviamo a camminare con le nostre gambe e a stabilire un principio: visto che e' la Sardegna a subire i sacrifici derivanti dalla produzione dei carburanti, allora anche i vantaggi in termini fiscali devono restare in Sardegna.
La nostra non era una rivendicazione solo simbolica, perche' con il ricavato avremmo destinato nuove risorse alle infrastrutture e avremmo abbassato il costo della benzina in Sardegna". Cappellacci sostiene che da Palazzo Chigi la risposta "quando chiama la Sardegna e' sempre la stessa: 'Attendere, prego'. Speriamo che non siano questi - prosegue Cappellacci - i primi frutti del 'dialogo aperto' con il Governo da chi oggi guida la Sardegna e in passato ci ha accusato di demagogia, affermando che e' sufficiente 'l'autorevolezza'.
Poiche' l'unica autorevolezza riconoscibile e' quella delle azioni e dei fatti concreti - conclude l'ex presidente -, chiediamo alla nuova Giunta di difendere con le unghie e con i denti la norma impugnata e di anteporre gli interessi dei sardi a quelli della fazione politica di appartenenza".