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Era rimasta intrappolata in camera da letto a causa delle difficoltà di deambulazione mentre la sua abitazione prendeva fuoco: così, il 2 agosto 2017 a Carbonia, morì a causa del fortissimo calore Annamaria Merola, 56 anni.
Ma quell’incendio non sarebbe stato causato da un cortocircuito: dietro potrebbe celarsi l'ennesimo femminicidio. Sotto accusa della procura di Cagliari sono infatti finiti Giuseppe e Roberto Demurtas, 63 e 29 anni, marito e figlio della vittima, che si salvarono dal rogo.
È quanto rivela il quotidiano L'Unione Sarda secondo il quale il marito è accusato di omicidio premeditato, tentato omicidio dei figli e delle loro fidanzate (che si trovavano in un altro piano della casa andata bruciata, ndr), incendio e maltrattamenti in famiglia. Al figlio, invece, vengono contestati i comportamenti vessatori contro la madre. Le indagini chiuse dal procuratore facente funzioni Paolo de Angelis si basano - scrive il quotidiano - su una serie di testimonianze, intercettazioni, consulenze e accertamenti tecnici, sequestri e analisi approfondite dei carabinieri del Ris. Secondo queste attività investigative la vittima sarebbe stata oggetto, tra il maggio 2016 e l'agosto 2017 di maltrattamenti e atteggiamenti vessatori. Ora a decidere sul rinvio a giudizio sarà la giudice delle udienze preliminari Lucia Perra di Cagliari davanti alla quale si presenteranno gli imputati il 12 gennaio 2022.