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Ennesimo episodio di violenza nel carcere di Uta, dove un detenuto ha sferrato un violento schiaffo ad un poliziotto nelle ore notturne con un gesto repentino ed imprevedibile. Inizialmente, l’agente della sezione gli ha chiesto di abbassare il livello del volume della tv perché il rumore elevato stava creando lamentele da parte di altri detenuti che, a causa del rumore, non riuscivano a dormire. L’operatore si è quindi avvicinato alla cella per ribadire la necessità di abbassare il volume e come risposta ha avuto uno schiaffo che lo ha colpito tra la mandibola e l’orecchio, stordendolo.
A renderlo noto il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Michele Cireddu, che aggiunge: "Ormai sembra di raccontare delle vicende che si vedono nei film, dove gli istituti sono fuori controllo e i Poliziotti subiscono ogni tipo di angheria e violenza fisica. Nel caso di Uta se un detenuto decide di mettere in atto un azione violenta, la porta a termine senza nessuna remora e senza nessuna paura per le ripercussioni disciplinari e penali. Si tratta spesso di detenuti psichiatrici o facinorosi che hanno una pena talmente elevata che non hanno nessuna remora ad aggredire gli operatori e gli altri detenuti".
"Questo è purtroppo quello cha sta succedendo sempre più spesso nell’Istituto di Uta e, se negli anni trascorsi, dopo le denunce di parte sindacale, soprattutto per una gestione che anche allora ritenevamo inadeguata, era stata inviata un ispezione dal Dipartimento e si era precipitato in Istituto l’allora Magistrato di sorveglianza, questa volta sembra regnare il silenzio delle Istituzioni".
"Forse vedere che a livello nazionale si sta decretando l’inesorabile fallimento del sistema penitenziario, sembra legittimare l’inerzia delle istituzioni nei confronti della grave situazione in cui versa l’istituto di Uta. L’organico della Polizia Penitenziaria nell’Istituto di Uta è carente di circa 140 agenti, continuando con questo trend di aggressioni, andremo verso l’oggettiva impossibilità di garantire anche i livelli minimi di sicurezza. All’ennesimo agente aggredito va la solidarietà di tutti i livelli della UIL".