“Sono stati momenti terribili. Un detenuto ha preteso di poter uscire dalla propria camera fuori dall’orario consentito e al diniego dell’Agente ha approfittato successivamente dell’apertura prevista per sferrargli improvvisamente un violento pugno alla tempia. Il poliziotto aggredito è riuscito in extremis a uscire dalla sezione e chiamare i soccorsi”.

Lo rende noto il segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria della Sardegna, Michele Cireddu, che aggiunge: “Raccontiamo l’ennesima aggressione a danno dei nostri Poliziotti. In questo caso l’Agente aggredito è stato colpito a sangue freddo e non ha potuto nemmeno rendersi conto di quello che stava per succedere. Il detenuto non pago dell’aggressione lo ha poi minacciato di morte mentre a stento riusciva ad uscire dalla sezione e chiamare i soccorsi. È stato poi trasportato d’urgenza tramite il 118 nell’ospedale esterno dove gli sono stati diagnosticati 30 giorni di prognosi”.

“Sono episodi che certificano la sconfitta del sistema penitenziario attuale, questo fallimento sta inesorabilmente ricadendo sulla Polizia Penitenziaria costretta a sopperire a tutte le criticità subendo ogni tipo di aggressione e di angheria – sostiene Cireddu - Forse il Governo dovrebbe comprendere che la campagna elettorale è finita da un pezzo e gli slogan in favore della Polizia penitenziaria dovrebbero essere tradotti in fatti concreti prima che si verifichino tragedie irreparabili”.

“La situazione attuale è letteralmente disastrosa, siamo davanti ad un Amministrazione incapace di trovare rimedi ed incapace di fornire soluzioni per salvaguardare l’incolumità dei Poliziotti e questo non può essere tollerato. Se anche il Ministro (che non ricorda nemmeno il nome del Corpo di Polizia che dovrebbe gestire) risulta ancora non pervenuto, la situazione è tragica. Al Poliziotto aggredito va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza”, conclude Cireddu.