“C'è un ragazzo di origine Ucraina che nel carcere di Uta conduce dal mese di maggio uno sciopero della fame. Ha perso 18 kg. La sua vita è in pericolo da un momento all'altro”. La denuncia arriva dalla garante regionale delle persone private della libertà, Irene Testa.

“Dopo ore passate con lui ieri e insieme al Vicedirettore e la responsabile del trattamento – spiega - siamo riusciti a fargli bere una cioccolata. Quando ci siamo salutati mi ha abbracciata come un bambino. Ho chiamato la moglie per tranquillizzarla. Oggi ho segnalato la vicenda a tutte le istituzioni responsabili. Spero possa accadere qualcosa in tempi brevi perché non c'è tempo”.

Irene Testa poi sottolinea: “Ieri ho visto ancora una volta il delirio. Uomini, all'incirca l'80% con gravi problemi psichiatrici rinchiusi all'interno di una cella senza capire neanche perché sono lì. Persone che andrebbero curate in strutture adeguate. Ho visto la sofferenza di chi ci vive e di chi ci lavora. Abbandonati da tutti anche da chi dice di avere a cuore le forze dell'ordine. Ho portato i saluti di Beniamino (Zuncheddu, l'ex allevatore di 58 anni di Burcei, da 32 in carcere, condannato in via definitiva all'ergastolo per triplice omicidio e scarcerato di recente, ndr) a tutti come mi aveva chiesto. Tutti lo salutano e tutti sapevano della sua innocenza”.