“Quello che sto per raccontare, e denunciare, potrebbe sembrare inverosimile. Ma quello che sta accadendo in Sardegna da diversi anni è un disegno scandaloso e gravissimo che il Ministero della Giustizia sta mettendo in campo e che alcuni, in cerca di carriere ministeriali, stanno portando a compimento sulle spalle del personale penitenziario. Quello che vi presento è un dossier denuncia che pubblico qui senza censure perchè si sappia senza riserve quello che sta accadendo nel nuovo carcere di Uta. Un carcere che vorrebbero aprire senza alcun rispetto di regole minime per la sicurezza dei lavoratori e non solo."

A segnalare la situazione del carcere di Uta, 18 km da Cagliari, è il deputato di Unidos Mauro Pili, che attraverso la propria pagina Facebook, racconta nel dettaglio i "misfatti" dei carcere di massima sicurezza.

Il penitenziario, i cui lavori sono ancora in alto mare, potrebbe ospitare fino a 2700 denuti e un terzo dei condannati al 41bis dovrebbe trasferirsi qui. 

Il deputato ha dunque presentato una dettagliata interrogazione parlamentare con la quale, anche attraverso rilievi fotografici, scopre la gravità della situazione del carcere di Uta, costato per adesso 95 milioni di euro e ancora senza collaudi di alcun genere.

 

 

Di seguito i quattro punti messi in evidenza da Pili.

 

1) vie di fuga aperte a tutti, laghi sospetti pieni di liquidi inquinanti, le immagini scandalo delle celle di Riina e compagni

“Vie di fuga dal carcere di massima sicurezza. Tombini scoperchiarti che connettono interno ed esterno del carcere con condotte ad altezza d’uomo, il carcere costruito all’interno di un’area sospetta per rifiuti tossico nocivi con laghetti di raccolta corrosi dai liquidi di scarico a ridosso della struttura. Le celle di Riina e compagni senza muri in un cantiere in altissimo mare con gru interne e attrezzi da cantieri pericolosissimi per una struttura penitenziaria ad altissimi rischio. Il report verbale è stato secretato, vietato mettere nero su bianco. Il Dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, è stato categorico: nessuno metta per iscritto rilievi e problemi. E i sopralluoghi continui da parte della struttura del Dap e degli agenti in servizio a Uta si incrocia con il via vai del cantiere, tra uno sciopero e l’altro. Dopo la denuncia dei giorni scorsi sulla mancanza assoluta di collaudi e autorizzazioni c’è stato un incessante tentativo di coprire il tutto ma i dati sono talmente macroscopici che ora sono documentati punto per punto. I rilievi sono fotografici, indiscutibili e la prova evidente che nel carcere di Uta è in atto una corsa alla carriera sulla testa dei lavoratori. Aprire quel carcere in quelle condizioni e senza personale è semplicemente un reato. Si gioca sulla pelle degli agenti penitenziari che sarebbe costretti ad operare in un carcere senza alcun tipo di rispetto delle più elementari regole di sicurezza, a partire dall’esistenza di un cantiere senza fine all’interno della struttura”.

 

 

2) TUNNEL DI FUGA E TOMBINI AD ALTEZZA D’UOMO

“Il rilievo è stato tenuto riser