Nuovo Governo e nuovo Ministro della Giustizia si sono subito dimostrati attenti e sensibili alla situazione carceraria e all’emergenza che vive ogni giorno la Polizia Penitenziaria con attestati di stima e di vicinanza in occasione di recenti eventi critici, pur tuttavia al DAP sembra non ci sia alcuna voglia di dare un segno tangibile di cambiamento. 

“Oggi si è svolto un confronto per definire gli incrementi da realizzare negli istituti penitenziari a seguito dell’immissione in servizio di circa 1.300 agenti neo assunti – afferma il sindacalista nazionale Uil-Pa, Angelo Urso -  e al Dipartimento, in attesa del nuovo Vice e Capo DAP, sono stati capaci di sconfessare sé stessi. Le piante organiche da loro determinate hanno una capienza, l’organico è pieno e loro cosa fanno? si inventano artifizi per mandare unità in Regioni dove non potrebbero perché l’organico è colmo e limitano gli incrementi dove invece le carenze raggiungono livelli allarmanti”. 

“Delle due l’una o le piante organiche sono sbagliate e loro evidentemente non sanno ciò che fanno perché le hanno realizzate poco meno di 8 mesi fa  –  aggiunge il segretario della Uil-Pa P.P. - oppure c’è la volontà di favorire alcune realtà a discapito di altre. Per questo ritengo sia urgente e necessario un confronto tra il Ministro della Giustizia e le organizzazioni sindacali, in modo che non si creino situazioni irrisolvibili prima dell’insediamento dei nuovi vertici”. 

“Il momento è sconfortante sotto tanti, troppi punti di vista – sostiene ancora la Uil -  gli eventi critici sono aumentati a dismisura non solo nei numeri ma anche nella gravità (ad es rivolta ad Ariano Irpino e olio bollente sul viso ad un agente a Sulmona di recente), le strutture presentano tante criticità e il personale continua a diminuire. Serve capire bene e in fretta quali sono gli indirizzi politici e gli obiettivi da raggiungere”. 

E' altrettanto dura la reazione del segretario generale della Sardegna Michele Cireddu che dichiara: "la Sardegna è stata letteralmente scippata. E' impensabile che a fronte di una carenza organica di 504 poliziotti ci siano degli incrementi con poche decine di unità agli organici degli Istituti che stanno letteralmente affogando. 

Siamo davanti ad uno scempio, intollerabile. Non è pensabile che sempre e solo chi lavora nelle prime linee degli Istituti penitenziari debba pagare decisioni che reputiamo scellerate. Il Dipartimento continua ad inviare detenuti ingestibili che stanno creando gravi rischi per la sicurezza dei nostri poliziotti e di contro ha ridotto drasticamente le assegnazioni per la Sardegna.

Il tutto nel silenzio della classe politica sarda che sembra continuare ad assistere passivamente, mentre il sistema penitenziario sardo va alla deriva. Auspichiamo che con l'insediamento del nuovo Capo del Dipartimento la Sardegna abbia la giusta considerazione e riesca ad invertire una tendenza assolutamente negativa.