Da circa un mese le luci sul campanile della parrocchia di Santa Sofia, a San Vero Milis, sono spente. La torre campanaria resta al buio su decisione del parroco, don Ignazio Serra, che ha voluto "accendere i riflettori sul problema del caro bollette". Interpellato dall'Ansa, il prete commenta: "Non si può non comunicare questo disagio pressante, e allora ci siamo chiesti come comunicare e la risposta è stata: spegnendo le luci per accendere l'attenzione su questo dramma che stanno vivendo diverse categorie, dalle case di risposo alle piccole botteghe o chi fa sport non agonistico, o le famiglie e tante micro situazioni che oggi rischiano di trovarsi in seria difficoltà".

"Noi abbiamo spento per accendere, all'interno di un'iniziativa che abbiamo voluto denominare 'M'illumino di niente' - racconta -. Stiamo vivendo una situazione che si può rivelare drammatica per le nostre famiglie che spesso sono monoreddito e che rischiano di rimanere senza nulla se il datore di lavoro deve licenziare perché non riesce a rientrare nei costi per il caro bollette: è una catena nella quale si perdono posti di lavoro. Già guardando nel nostro piccolo, in parrocchia arrivano 7 bollette tra la Chiesa e altri edifici annessi e abbiamo pagato sempre tra le 700 e gli 800 euro, ora siamo preoccupati per quello che può accadere".

"E mi preoccupa sentire che i sindaci dicono che spegneranno un lampione su tre, perché c'è anche un problema di sicurezza nelle nostre città. La soluzione deve arrivare dall'alto - conclude don Serra -, da chi ha il potere politico che non deve essere distratto da altre questioni e deve fare in fretta".