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“Non c'è che dire un buon metodo per fare terra bruciata”. Il sindaco di Bortigali, Francesco Caggiari, denuncia quanto sta accadendo anche alle attività commerciale del suo paese, centro di circa 1200 abitanti.
“Ecco come far morire le poche attività commerciali presenti nei nostri piccoli paesi dell'interno della Sardegna”, è lo sfogo del primo cittadino che pubblica le ultime bollette di due aziende del territorio.
La prima è quella arrivata ai titolari del piccolo market Marroccu che quest’anno, rispetto allo stesso mese di agosto 2021, dovranno pagare 4.500 euro in più di energia. Sono passati dai 1.670 euro del 2021 a 6.088 euro del 2022.
“Di questo passo – sottolinea il sindaco - queste attività commerciali saranno costrette a chiudere e con loro chiuderà anche il paese. Invece di premiare dette attività che hanno deciso di lavorare e di dare un servizio di base alla popolazione, le mandano sul lastrico, con lavoratori annessi. Non c'è che dire un buon metodo per fare terra bruciata”.
Caggiari porta l’esempio di un’altra realtà presente nel territorio e mostra le bollette recapitate all’impresa del settore mangimistico "Profenda”.
“Realtà con un fatturato di circa 18.000.000 di euro, con una cinquantina di dipendenti diretti, più padroncini e indotto che dà un prodotto di qualità e un servizio agli allevatori del centro Sardegna e non solo”, spiega il primo cittadino che precisa: “Ora però rischia di chiudere”.
“Quest’anno, nel mese di agosto, hanno ricevuto una bolletta con un incremento di 65mila euro in più rispetto al 2021”.
“A sentire la tv, le radio e la carta stampata tutti i candidati alle elezioni hanno la ricetta in tasca per risolvere i problemi che attanagliano la società odierna. In nazioni più evolute delle nostre, pur di non farle chiudere alla suddette attività danno degli incentivi in modo da fare in modo che rimanessero aperte e dare servizi”, conclude il sindaco Francesco Caggiari.