Venti camion fermi al porto industriale e 40 all'ingresso del porto storico di Cagliari, nella zona di accesso delle merci in corrispondenza con l'ufficio delle dogane. È cominciata così la protesta degli oltre quattrocento autotrasportatori sardi che hanno deciso di incrociare le braccia e manifestare contro il caro gasolio.

"Così - spiega Annamaria Schirru, una delle referenti del movimento spontaneo nato sull'onda degli aumenti del carburante delle scorse settimane - non si può lavorare e andare avanti. Chiediamo immediate risposte del governo".

Una delegazione di lavoratori è stata convocata in Prefettura forse per provare a trovare una soluzione. Al porto di Cagliari i mezzi sono sistemati di fronte ai cancelli: non entrano e non escono merci. "Ci dispiace per il disagio- continua Schirru - ma è una protesta che può essere utile non solo per la nostra categoria, ma anche per le famiglie".

I primi mezzi, una decina, sono arrivati all'ingresso di Cagliari dalle 6. Poi sono giunti i rinforzi da tutta l'area del Cagliaritano. Proteste simili in altre zone della Sardegna dai porti alle zone industriali.