Secondo giorno di sciopero degli autotrasportatori sardi contro il caro carburante. I camion sono rimasti nelle postazioni occupate ieri davanti a porti e zone industriali dell'Isola. “Non molliamo, aspettiamo notizie da Roma", dice Annamaria Schirru, una delle referenti della mobilitazione.

Presidi confermati, dunque, in attesa degli esiti della Conferenza Stato-Regioni in programma nella capitale. I lavoratori che macinano ogni giorno centinaia di chilometri sulle strade sarde e del resto d'Italia sono arrivati, con il prezzo del gasolio alle stelle, a un punto di non ritorno.

Una protesta pacifica che per ora non sta arrecando disagi né alla circolazione stradale - solo qualche rallentamento del traffico ieri soprattutto alle porte di Cagliari e Sassari - né agli approvvigionamenti nei supermercati. Qualche riflesso potrebbe però farsi sentire nel caso in cui la protesta dovesse andare avanti. Ieri è stata anche una giornata di colloqui con le istituzioni regionali. Ma la vera risposta (in primis una immediata diminuzione dei prezzi del gasolio) gli autotrasportatori la attendono da Roma.