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“Con l’inizio del conflitto in Ucraina e la conseguente crisi diplomatica tra gli Stati democratici Europei e l’autocrazia della Russia è esplosa la cosiddetta crisi energetica. Una situazione che ha visto il Governo italiano da subito impegnato nel tentativo di sterilizzare la chiusura e la riduzione delle forniture russe con accordi altri fornitori internazionali e, soprattutto, la dinamica speculativa che si è innescata con la proposta di mettere un tetto europeo al prezzo del gas”. Si apre così la lettera firmata da Efisio Arbau, presidente del Distretto Rurale Barbagia, che chiede al premier Mario Draghi di dichiarare lo stato di emergenza.
“L’osservatorio diretto degli Associati e dei Clienti del mio studio legale e la loro disperazione nel dover chiudere le proprie attività a causa della esplosione dei costi, tuttavia, mi hanno portato a riflettere su strumenti giuridici immediati che scongiurino il disastro, nonostante sia chiaro a tutti che il Governo italiano conosca i termini dell’impatto economico e sociale della “crisi energetica” e la forza con il quale nei tempi giusti abbia posto la questione prima della improvvida manovra parlamentare che lo ha relegato all’ordinaria amministrazione del periodo elettorale”.
“Per questi motivi con la presente sottopongo all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri questa possibile e concreta soluzione: dichiarare ai sensi degli artt. 7, lett. c, e 24 del Decreto Legislativo n. 1/2018 lo stato di emergenza conseguente al combinato fenomeno calamitoso rappresentato dalla guerra in Ucraina, la crisi diplomatica e l’indotta crisi energetica che scarica sugli imprenditori e le famiglie dei costi insostenibili nel breve e medio periodo. Questa dichiarazione – secondo Arbau – consentirebbe nell’immediato ed a costo zero per le casse pubbliche di prorogare di 12 mesi tutti i termini di scadenza delle bollette energetiche sino a tutto il mese di settembre 2023 e con scadenze sino al 2024, con l’obbiettivo di consentire un ordinato insediamento del nuovo governo, verificare gli sviluppi diplomatici internazionali, prendere atto dell’impatto che la mancanza di fornitura di gas russo ha sul sistema produttivo europeo e, soprattutto, trovare uno strumento giuridico e finanziario che sterilizzi definitivamente l’aumento spropositato ed insostenibile della bolletta energetica. Meccanismo di proroga e sospensione dei pagamenti delle bollette già sperimentato, in zone territoriali limitate, nel caso di eventi calamitosi quali i terremoti”.
“L’effetto sarebbe quello di evitare la recessione, salvare le imprese dal fallimento, gli operai dalla perdita del lavoro e le famiglie dal disastro. Per le imprese energivore che in questi mesi hanno, in tutto il continente europeo, incamerato extra profitti importanti, il rischio e l’esposizione sarebbe comunque limitata, posto che si tratta di un rinvio dei termini e non la cancellazione dei crediti” conclude il presidente del Distretto Rurale Barbagia.