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"Caro Presidente, Ti scrivo perché sento il dovere di fare qualcosa di più per te e sento il dovere di farlo in quello che probabilmente è uno dei momenti di maggiore difficoltà degli ultimi anni. Tu, nella tua valorosa lotta per il Paese, stai affrontando una stagione che richiede prima di tutto l’amicizia e l’affetto di tutti coloro i quali combattono al tuo fianco ma soprattutto la loro generosità e il loro coraggio. Per questo motivo, consapevole che in questo percorso il rinnovamento sia vitale e non differibile, rimetto nelle tue mani, con effetto immediato, la mia carica di coordinatore regionale del partito. Resto e resterò naturalmente sempre al tuo fianco, come soldato semplice o con i gradi e le responsabilità che vorrai affidarmi”.
Una lettera con la quale Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia, annuncia ad effetto immediato le dimissioni dall’incarico di coordinatore regionale del partito degli Azzurri. Una decisione ponderata “E’ un passo di lato – scrive Cappellacci - perché è giusto favorire il ricambio. È giusto dare più spazio ai tanti uomini e donne di valore che abbiamo la fortuna di avere tra i nostri rappresentanti, i nostri amministratori locali, i militanti, o le tante persone della società civile che meritano di dare un contributo alla vita pubblica del Paese
“Cari amici, questo è uno stralcio di una lettera che ho consegnato la scorsa settimana al Presidente Berlusconi. Come vi accennavo ieri, ho sempre sostenuto che un partito, così come qualunque altra organizzazione ed il Paese stesso, quando diventa incapace di generare nuova classe dirigente, è un’entità destinata a morire. Credo profondamente in questo postulato e credo anche che si debbano adottare comportamenti coerenti e conseguenti. Per questa ragione mi sono recato a trovare il presidente Berlusconi e gli ho consegnato la mia lettera di dimissioni dalla carica di coordinatore regionale. E’ un passo di lato, perché è giusto favorire il ricambio. È giusto dare più spazio ai tanti uomini e donne di valore che abbiamo la fortuna di avere tra i nostri rappresentanti, i nostri amministratori locali, i militanti, o le tante persone della società civile che meritano di dare un contributo alla vita pubblica del Paese. Non solo volti nuovi, ma persone che per ciò che hanno fatto e possono fare siano una risorsa per la comunità nazionale. Sono convinto che in politica non basti enunciare un principio da un palco o sulle righe di un giornale, ma lo si debba applicare, a cominciare da sé stessi. Da militante, da deputato, da uomo e padre e soprattutto da sardo e italiano darò una mano e sosterrò quella nuova generazione azzurra che c’è, che mai ha ammainato le nostre bandiere e che merita di fare un passo avanti. Sono sicuro che saprà dare un contributo di dinamicità, di tensione ideale e morale di cui la nostra terra ha molto bisogno. Forza Italia, forza Sardegna, forza Paris”.