"Caro ministro Salvini, il livello di sopportazione dei sardi sulla continuità territoriale ha superato il limite di guardia e non si può accettare nulla di più", così, in una lettera, il deputato sardo del Pd Silvio Lai al vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, accompagnando la copia dell'interrogazione depositata sui costi dei biglietti delle navi da e per la Sardegna per i residenti e i non residenti.

"Se il 5 agosto, per una settimana di meritate ferie, un sardo volesse partire per Genova pagherebbe un posto ponte in nave più di un viaggio aereo su Milano - scrive Lai -. È uno scandalo continuo con i sardi che a luglio e agosto sono sequestrati nella propria isola, dovendo pagare solo il trasporto in posto ponte, senza poltrona a 210 euro o un posto letto in cabina condivisa a 460 euro". Per il deputato questa situazione mette in difficoltà anche il sistema turistico "se per un posto ponte un non residente ad agosto arriva a pagare 280-300 euro".

L'interrogazione a Salvini mira a sapere "quali siano le condizioni operative della convenzione per la continuità territoriale e se il ministro ritiene che siano accettabili questi costi per i residenti e se non ritenga di intervenire in qualità di autorità responsabile della continuità territoriale marittima".

Nel mirino dell'esponente dem anche la Regione Sardegna: "presidente e assessore ai Trasporti si occupano di altro evidentemente più interessante per loro. E così si avventurano in nuove future norme che (se approvate) si applicheranno nel 2026 o in poco probabili battaglie sulle società di gestione degli aeroporti, senza fare bene i conti della proprietà pubblica".

"Non vediamo iniziative politiche verso governo e compagnie contro il caroprezzi dei biglietti sia marittimi che aerei - conclude Lai -. In nessuna direzione. Una sola conclusione possibile: non sono interessati ai servizi ai cittadini ma solo ai posti in cda".