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La Pimpa parlerà in sardo e Boreddu andrà alla scoperta dei Giganti di Mont’e Prama. Dal 4 marzo prossimo, Rai 3 trasmetterà 26 puntate da 5 minuti circa della quarta serie de “La Pimpa” con doppiaggio in lingua sarda a cura di Rai Com.
E’ questo uno dei progetti di animazione realizzati grazie al contributo di 150mila euro che la Regione Sardegna, grazie anche al lavoro della sua coalizione in Consiglio Regionale, con cui è stato possibile indire due bandi per la realizzazione di opere audiovisive di animazione in lingua sarda destinate a bambini e ragazzi in età scolare.
Il primo bando (100mila euro), relativo ai prodotti audiovisivi, è stato vinto da quattro operatori del settore. Zena società cooperativa, che ha prodotto “Nausicaa l’altra Odissea”, dodici puntate dedicate a importanti figure di donne del Mediterraneo; A Service studio, che ha realizzato “Boreddu ed Is gigantis de Mont’e Prama”, cartone animato in 3D - destinato alla diffusione in tv locali e alle scuole – che narra delle bellezze archeologiche e culturali dell’isola; “Chirchende a Monica” è l’applicazione in lingua sarda per cellulari, tablet e LIM creata da Ag.net press: un gioco multimediale con animali per bambini dai 4 ai 10 anni, da utilizzare anche con finalità didattiche.
Il secondo (50mila euro),relativo ai prodotti musicali e di animazione, se lo è aggiudicato Radio X, che ha realizzato un ciclo di radiodrammi scritti, musicati (e animati per il sito) intitolati “Sa famill’ e Coccerinu. Cullera, Frocchitta e Coccerinu…Bai cicca”, sulle tradizioni culturali e alimentari in Sardegna. Sarà compito dell’Ente regionale mettere a disposizione delle scuole il relativo materiale.
Soddisfatto l’Assessore alla Cultura Giuseppe Dessena: «questo bando, e la conseguente realizzazione dei prodotti finali, hanno una importanza straordinaria nelle politiche per la lingua sarda che stiamo portando avanti i cartoni animati diventano così il veicolo di conoscenza - il più attrattivo possibile - attraverso il quale i bambini si avvicinano alla lingua. Abbiamo cercato e trovato uno strumento concreto adatto alla loro età, che può essere diffuso attraverso i media e le applicazioni per cellulari, tablet e lim a scuola».
In conclusione, Dessena ha sottolineato come «sono le nuove generazioni che possono e devono garantire il futuro della lingua, la nostra eredità . Per questo dobbiamo rivolgerci alle famiglie e alle scuole, che in maniera concreta si impegnino, anche attraverso l’uso di questi strumenti, a guidare i ragazzi verso una conoscenza corretta della lingua e della cultura sarda»