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Oggi a Tempio Pausania è iniziato il dibattimento a porte chiuse del processo per violenza sessuale di gruppo su due ragazze che vede imputati Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, oggi tutti 22enni.
Davanti al collegio presieduto dal giudice Marco Contu sono comparsi i primi testimoni citati dal procuratore Gregorio Capasso. Si tratta di sei carabinieri, tre di Milano, che avevano raccolto la denuncia di una delle ragazze, e tre di Genova, che effettuarono perquisizioni e sequestri nelle abitazioni dei quattro imputati. Sono i primi fra i 56 testi ammessi a dibattimento dai giudici per cercare di arrivare a una verità processuale.
In aula oggi non c’erano né gli imputati, difesi da un corposo pool di avvocati (Enrico Grillo, Ernesto Monteverde, Sandro Vaccaro, Gennaro Velle, del Foro di Genova, Antonella Cuccureddu e Mariano Mameli del Foro di Sassari), né le due ragazze, costituitesi parti civili e rappresentate dagli avvocati Giulia Bongiorno e Vinicio Nardo.
Nel corso dell’udienza sarebbero emerse alcune incongruenze fra i fatti descritti agli atti e il racconto dei primi testi. ''È stata una seduta utile, alcune delle dichiarazioni agli atti hanno trovato riscontro, altre no'', dichiara a fine udienza l'avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia. ''Il processo è a porte chiuse per tutelare tutte le parti - ribadisce il difensore di Grillo jr, Andrea Vernazza - Stiamo parlando di 20enni che se risultassero innocenti sarebbero loro delle vittime''. La prossima udienza si terrà il 6 luglio: saranno sentiti altri pubblici ufficiali e alcuni vicini della villa di Porto Cervo di proprietà di Beppe Grillo, dove la notte tra il 16 e 17 luglio del 2019 si sarebbe consumata la violenza.