Inizia oggi il festival di Sanremo, ma non si placano le polemiche attorno alla presenza, sul palco dell’Ariston, del cantante Junior Cally. Una vicenda, questa, che si trascina da settimane e sulla quale ha preso posizione anche il Comitato regionale per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna (Corecom) che definisce “Inaccettabili”, le parole stereotipi utilizzati dal conduttore e direttore artistico del Festival, Amadeus, “Per presentare le undici donne che lo accompagneranno sul palco dell’Ariston e, ancor più, la scelta di includere tra i concorrenti del Festival il cantante Junior Cally, autore e interprete di testi e canzoni estremamente violente e sessiste”.

Il Corecom, per bocca della sua presidente Susi Ronchi, sottolinea come “In Italia, il contrasto alla violenza contro le donne e il conseguimento di una effettiva parità tra i generi restano ancora fortemente condizionati dagli stereotipi e dalla cultura sessista, troppo spesso presenti nel discorso mediatico nazionale, nel quale le donne continuano a essere marginalizzate e, come nell’esempio recente, rappresentate in modo palesemente stereotipato o, peggio ancora, apertamente sessista e violento”.

Il comitato regionale sottolinea anche come sia “Sempre impegnato nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei media in merito al rischio legato alle rappresentazioni e discriminazioni sessiste e sostiene l’importanza di favorire una rappresentazione positiva delle donne, anche attraverso un corretto linguaggio di genere, nelle notizie, nella cronaca e nella produzione mediatica in generale”.

“Il Corecom Sardegna – conclude Ronchi – ricorda infine che l’utenza televisiva è costituita anche da minori e che il Codice di autoregolamentazione Tv e minori, sottoscritto dalle Imprese televisive pubbliche e private, ne riconosce il diritto a essere tutelati da messaggi che possano nuocere alla loro integrità psichica e morale”.