Sono tutti di Orune di 32 indagati dalla Procura di Nuoro nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala.

La notizia è trapelata in questi giorni, ma l'iscrizione di così tante persone nel registro degli indagati risale ai mesi scorsi quando, in varie fasi delle indagini, gli investigatori hanno riscontrato la reticenza e la scarsissima propensione a collaborare da parte di chi aveva senza dubbio assistito alla rissa che, nel dicembre 2014, aveva avuto come protagonisti l'orunese Gianluca Monni e il nulese Paolo Pinna, ritenuto essere l'assassino di Monni.

La violenta lite, considerata la causa principale dell'escalation di violenza che avrebbe portato all'uccisione di Monni e Masala, avvenne all'interno e nei pressi di una sala da ballo allestita in occasione della manifestazione Cortes Apertas dal Comitato delle Leve 1970 e 1985.

Secondo la Procura e gli inquirenti, dunque, molti dei membri del comitato in questione avrebbero assistito alla rissa o ne sarebbero venuti a conoscenza ma, una volta interrogati in caserma, non avrebbero fornito alcun elemento utile alle indagini. Così, a 32 di essi, è stato contestato il reato di favoreggiamento personale e adesso rischiano dai due ai quattro anni di reclusione.