Sono giorni di tensione ad Oristano, dove gli scontri dialettici tra la comunità rom e le autorità comunali rischiano di diventare qualcosa di più. Non è il caso di creare allarmismi o paure, ma la storia della dodicenne rumena fermata dalla polizia e affidata ai servizi sociali ha dato vita ad una scia di polemiche e incomprensioni che adesso rischiano di degenerare.

I FATTI. Il 16 ottobre i quotidiani regionali rilanciano la notizia: "Dodicenne costretta a prostituirsi: salvata dalla polizia". Una notizia agghiacciante che ha subito captato l'attenzione dell'opinione pubblica facendo scoppiare il caso. Stando a quando raccontato dai giornali, la polizia di Oristano avrebbero ricevuto segnalazioni riguardo a una ragazzina molto piccola che passeggiava a bordo strada su tacchi a spillo, pesantemente truccata e con addosso abiti succinti. Una situazione ambigua, che avrebbe spinto gli agenti, in incognito, a simulare un adescamento. Capendo che la ragazzina era disponibile a seguirli, avrebbero deciso di portarla via dalla strada e affidarla a una casa famiglia in attesa del pronunciamento del tribunale dei minori.

LE PROTESTE. La ragazzina in questione viveva nel campo rom nato da diversi mesi sotto il Ponte Grande del Tirso e, in seguito all'allontanamento della bimba, alcuni componenti della comunità si sono recati negli uffici dell'assessore comunale ai Servizi sociali protestando con veemenza e chiedendo di riavere la bambina. Richieste naturalmente respinte anche perché la situazione generale del campo rom è altamente critica: condizioni igeniche pietose con grossi topi che scorrazzano tra le abitazioni, ambienti maleodoranti, umidità e, con l'avvicinarsi dell'inverno, freddo. Niente di più sconsigliato per la permanenza di bambini.

LA SCOMPARSA. La dodicenne è stata accompagnata all'Ospedale San Martino di Oristano per alcuni accertamenti e visite. Lì, in seguito ad una sorta di irruzione, i parenti sono riusciti a raggiungerla nella mattinata di lunedì 21 e portarla via a forza opponendosi fisicamente al primario della struttura che tentava di ostacolarne l'allontanamento. Una fuga di breve durata, per quanto preoccupante, che si è conclusa già in serata quando le forze dell'ordine hanno intercettato la bambina, sola, in zona Rimedio e l'hanno riaccompagnata in Questura.

IL BLITZ E LE MINACCE. Mercoledì mattina, le pattuglie della Polizia, si sono recate al campo rom per capire come sia organizzato quell'ambiente, chi vi abita e chi lo frequente. Sedici persone sono state identificate, sono tutti originari della Romania e adesso rischiano di ricevere un ordine di sgombero. Poi la minaccia, inquietante e sinistra, "Per ogni bambino che ci prenderete, ne prenderemo tre dei vostri". Parole pesanti, forse frutto della rabbia, ma pesanti. L'allontanamento della bambina è a loro modo di vedere inaccettabile, ma se veramente si rischiava un caso di prostituzione minorile è giusto che gli agenti facciano chiarezza su un tale abominio. 

Una situazione difficile, delicata e da monitorare che, ci auguriamo, si risolverà al più presto nei prossimi giorni.