PHOTO
Pochi giorni prima di combattere il celebre incontro di Kinshasa con Foreman, Cassius Clay aveva fatto le 'prove generali' del grande match per il titolo mondiale con una bambina di tre anni.
Lei, Susanna Barsotti, oggi ricercatrice all'Università di Cagliari, seduta in grembo ai familiari aveva assestato una serie di destri alla spalla del grande campione. Lui, sorridendo, aveva simulato di essersi fatto molto male.
E per tutta risposta aveva finto di mordere la mano della bambina. Tutto era finito in grandi risate e con i guantoni regalati alla vivace bimbetta che aveva tenuto testa al pugile che si preparava a diventare "il più grande". Video, immagini e racconto di quel simpatico siparietto sono tutti nelle pagine web curate dall'Ufficio stampa dell'Università di Cagliari. Era il 1974.
"Mi trovavo con la mia famiglia a Maluku, un piccolo villaggio sul fiume Congo - racconta la ricercatrice - a pochi chilometri dalla capitale dell'allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), Kinshasa. Mio padre lavorava per la Sosider, acciaieria siderurgica di Maluku, insieme ad altri tecnici ed ingegneri delle Acciaierie di Piombino e dell'Ansaldo di Genova".
Poi l'incontro.
"Qualche giorno prima dell'incontro - ricorda - fu organizzata una cena a casa dell'allora direttore della Sosider insieme agli italiani di Maluku in quell'ottobre del 1974. Io ero la più piccola tra i bambini presenti, Alì si mise a scherzare con me fingendo un combattimento e dicendomi quello che avrebbe fatto da lì a pochi giorni a Foreman. Mi regalò i suoi guantoni da allenamento autografati che ancora conservo. Dopo l'incontro, per ricambiare la cortesia, fummo invitati a cena nella casa di Kinshasa, ma Alì era già partito".