Ulivi al posto dei ceppi delle palme. È questo il biglietto da visita di Castello che dopo lunghi anni trascorsi con le palme divorate dal punteruolo rosso, è stato oggetto di un intervento di piantumazione di piante verdi da Orte del Comune di Cagliari. 

Anche stamani gli operai erano al lavoro per rendere l’aspetto del Bastione di Santa Croce più gradevole e meno spoglio con la piantumazione di numerosi olivi, “piante resistenti e anche simboliche che renderanno il Bastione di Santa Croce più gradevole e meno vuoto, come da linee programmatiche del sindaco Truzzu”,  sostiene l’assessore alla cultura e al verde pubblico Paola Piroddi.

Entusiasta per questa novità il presidente della commissione sicurezza e patrimonio Marcello Polastri ha effettuato vari sopralluoghi nel quartiere Castello: “con le ceppaie eliminate a Castello sono state abbattute anche barriere architettoniche e le brutture rappresentate dai ceppi delle palme, divorate dal punteruolo rosso, e  sostitute oggi, data storica, con splendidi olivi. Sono certo - conclude Polastri - che diverranno sempre più robusti. La scelta è legata al fatto che sono parte integrante del patrimonio identitario della Sardegna”.

Il perché della scelta degli olivi è stato ragionato dall’Assessorato al verde pubblico e alla cultura. “In Sardegna è molto probabile che la coltivazione dell'olivo fosse addirittura praticata in epoca nuragica. Mentre nella civiltà classica, l'ulivo aveva un suo nume tutelare”, prosegue l’assessora Piroddi.

“Le foglie degli ulivi, color verde argento, erano ritenute portatrici di luce, simbolo di sapienza, così per gli Ebrei” ribadisce Polastri. Infatti, non è un caso se Castello, anche con gli eventi legati alla comunità ebraica, sia stato abbellito proprio con degli ulivi. Così come avvenuto lontano dai riflettori, per volere del Comune, anche all’interno dell’area chiamata Il Ghetto.