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Pericolo scongiurato per uno dei pochi settori produttivi dell'Isola, quello estrattivo. Per gli industriali, la mancata intesa in commissione sulla proposta di legge (primo firmatario Luca Pizzuto di Mdp) in materia di attività di cave e miniere è una buona notizia. Attività che conta circa seimila dipendenti tra diretti e indotto, e un giro d'affari di centinaia di milioni. "La norma - spiegano all'ANSA i vertici del settore lapideo di Confindustria Nuoro - rischiava di essere controproducente per un comparto che, caso raro in Sardegna, esporta. Un provvedimento che invece di tutelare poteva lasciare i lavoratori per strada, provocando la chiusura delle aziende".
Secondo Pizzuto, invece, "la pdl puntava a riempire un vuoto normativo che impedisce alla Regione di intervenire nel caso in cui una società titolare di una concessione non rispetti i diritti dei lavoratori". Maggioranza e opposizione, però, non hanno raggiunto un accordo anche perché - sostiene Confindustria - la proposta andava a toccare una materia, quella della sicurezza sul lavoro nelle cave, già disciplinata, col rischio concreto di ricorsi anche di legittimità costituzionale. Dubbi anche da parte della Giunta.
"La Regione - ha spiegato in commissione l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras - può avviare la procedura di revoca della concessione ma non può chiudere l'attività. Sulla tutela dei diritti dei lavoratori, credo che la normativa vigente sia esaustiva. Ho paura che la proposta di legge faccia crescere i contenziosi, da parte nostra c'è la disponibilità a lavorare a una legge organica di settore".
Secondo l'opposizione, il provvedimento interveniva su un caso specifico (l'azienda Polar di Piscinas, da tempo al centro di una dura vertenza sindacale), rischiando però di mettere in difficoltà decine di altre aziende e migliaia di lavoratori. Il testo, entrato in Aula con la procedura d'urgenza, era stato rinviato in Commissione la scorsa settimana. Dopo la mancata intesa nel parlamentino guidato da Luigi Lotto (Pd), la minoranza ha chiesto 10 giorni per presentare la propria relazione alla legge.